Covid, distretto Narni-Amelia: «Dati di nuovo in aumento»

Il direttore Sensini: «Numeri ancora non rilevanti, ma nell’amerino incidenza tornata ai livelli di gennaio»

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«Nel distretto di Narni-Amelia c’è una piccola recrudescenza dei contagi. Fino a qualche giorno fa infatti i casi si attestavano a quota 128, più recentemente sono arrivati a 153. Valori che, presi in assoluto su un popolazione di circa 50 mila abitanti, non sono rilevanti e non segnalano ancora una situazione di pericolo, ma che al tempo stesso non fanno registrare quella discesa che ci si aspetterebbe». A parlare è Giorgio Sensini, direttore dello stesso distretto, analizzando gli ultimi dati in possesso relativi al territorio di competenza. Dati che al momento non allarmano, ma che non fanno neanche tirare quel sospiro di sollievo tanto atteso, in un territorio – in particolare sul fronte amerino – nelle scorse settimane già duramente colpito dalla pandemia (solo ad Amelia negli ultimi due giorni 25 casi in più).

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L’analisi

«I contagi cominciano a riaumentare con una certa costanza – spiega Sensini -. Non ci sono particolari situazioni legate a cluster, anche se qualche evidenza in più nelle scuole comincia ad esserci. Mentre prima in una classe poteva verificarsi un unico caso di isolamento, adesso capita che possano essercene un paio, oppure che da due passino a quattro. Alunni in isolamento ci sono sia a Narni che ad Amelia, dunque l’andamento è equamente distribuito». Però è nella città del Germanico, già zona rossa, che l’incidenza dei casi è quasi tornata ai livelli di gennaio, quando si attestava a 209 casi ogni 100 mila abitanti: alla rilevazione al 15 marzo (che prende in considerazione la settimana compresa tra l’1 all’8 marzo) è arrivato a quota 200. A Narni invece si attesa a 58 casi ogni 100 mila abitanti. Numeri che dunque ancora non allarmano, ma che costringono a mantenere massima prudenza.

Il piano B per le vaccinazioni

Sul fronte delle vaccinazioni sono circa 2 mila le dosi somministrate finora nei centri vaccinali dello stesso distretto, circa una ventina quelle residue, cioè ‘dirottate’ verso altri cittadini rispetto a quelli inizialmente individuati a seguito di rinunce o altre problematiche. «Non ne è stata sprecata una» assicura Sensini che spiega la strategia per individuare i ‘sostituti’. «Vengono comunque riservate, seguendo le direttive regionali, o agli ultra 80enni o al personale sanitario non ancora vaccinato o alle categorie fragili. In questo ultimo caso, è stato condiviso. con altre figure del distretto e in integrazione con l’ospedale, che chiameremo i dializzati e i soggetti segnalati dai medici di famiglia».

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