Covid: il caso-Amelia fra cluster, tamponi e un po’ di speranza

Intervista al responsabile del distretto Giorgio Sensini: «Più che varianti ‘esotiche’, credo abbiano pesato le condotte individuali»

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di F.T.

«La situazione nel distretto, che conta attualmente 204 positivi, è discreta. Ad Amelia, dove i casi sono intorno ai 110, c’è una criticità. Ma lo sappiamo e per questo sono scattate misure straordinarie anche dal punto di vista dello sforzo dell’azienda sanitaria. Anche in ragione di ciò, la speranza è che nei prossimi giorni, gradualmente, la situazione possa normalizzarsi». A fare il punto sull’emergenza Covid-19 nel territorio di competenza, è il responsabile del distretto narnese-amerino della Usl Umbria 2, Giorgio Sensini.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

«Aumento rapido e differenza con gli altri comuni»

«Il quadro di Amelia è di un numero di positivi sicuramente rilevante, non tanto in relazione alla popolazione residente, quanto rispetto ai dati degli altri comuni vicini che, come nei casi di Lugnano in Teverina ed Attigliano, inseriti fra quelli ‘a rischio’, sono in realtà contenuti. Cosa preoccupa? In particolare la rapidità dell’aumento che nel giro di due settimane ha visto raddoppiare i casi di Covid-19 ad Amelia, con un +54 in pochi giorni».

Il cluster parrocchiale

In questi giorni si è fatto un gran parlare del cluster legato alle attività della chiesa di San Massimiliano Kolbe: «Di fatto poco più del 50% dei casi di Amelia è legato a quel cluster. Se ci siano stati rinfreschi e compleanni non lo so, ma la situazione è questa. Uno dei primi casi rilevati, anzi direi il primo – spiega Sensini – è stato quello relativo ad un frate che si era sottoposto al tampone rapido presso lo screening della Comunità Incontro. Un test con esito positivo e poi confermato dal ‘molecolare’. Se siano state osservate da tutti le misure e le precauzioni previste per il contenimento del virus? Non ci metto la mano sul fuoco e ritengo che, più che da varianti ‘esotiche’, anche se in tal senso la conferma o smentita può venire solo dal sequenziamento del gene, l’ascesa di casi nell’amerino sia legata a condotte individuali non sempre irreprensibili. Come già avvenuto altrove».

Le azioni

«Quando ci siamo resi conto di questo andamento anomalo – osserva il responsabile del distretto -, consapevoli anche delle crescenti difficoltà nel tracciare i contatti e nel timore che la situazione potesse prendere una deriva ancor più problematica, abbiamo effettuato gli 80 test rapidi che hanno fatto emergere altre 7 positività, tutte confermate dal ‘molecolare’, e poi altre 4. Di contro, i test rapidi presso la scuola primaria, fra prime (martedì, ndR) e seconde classi (mercoledì, ndR), hanno dato tutti esito negativo, ad eccezione di un tampone indeterminato che verrà ripetuto giovedì. Uno screening a tappeto che interessa anche 50 persone fra insegnanti e personale scolastico. Per i ragazzi delle scuole medie, invece, procederanno le farmacie con gli ‘antigenici’. Credo che ora, fra azioni messe in atto, maggiore consapevolezza, messaggi che ritengo siano passati, si possa guardare avanti con un po’ di ottimismo in più. La speranza è che il peggio sia alle spalle, ma non si può assolutamente abbassare la guardia».

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