Covid, tre nuovi casi: a Terni, Foligno e Città di Castello

L’aggiornamento alla mattinata di martedì 9 giugno. Gli attuali positivi sono 37, salgono le guarigioni ma anche i ricoveri

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Tre nuovi casi di positività al Covid-19 accertati – a Città di Castello, Foligno e Terni – in Umbria nelle ultime 24 ore. L’aggiornamento è alle ore 12.53 di martedì: i positivi attuali tornano ad essere 37 complessivamente, mentre il numero totale dall’inizio dell’emergenza epidemiologica è di 1.435 (compresi decessi e guarigioni). Invariato il numero dei decessi (76).

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Salgono guarigioni e ricoveri

Aumenta il numero delle persone guarite: sono due in più (entrambe residenti fuori regione, totale 1.322) rispetto ai dati di lunedì mattina. Per quel che concerne i soggetti in isolamento sono 247 (erano 261), mentre coloro che ne sono usciti risultano essere 25.334 (236 in più). Crescono i ricoveri da 12 a 14 (uno al ‘Santa Maria’ di Terni e l’altro al ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia) mentre non si registrano variazioni (2) per i pazienti in terapia intensiva. I tamponi totali sono 77.427: nell’ultimo giorno ne sono stati effettuati 1.014.

Città di Castello: «Positivo emerso dal sierologico»

Così il vice sindaco di Città di Castello, Luca Secondi: «L’aggiornamento di oggi registra, sui dati forniti della Usl, due guariti e un positivo asintomatico che è emerso attraverso l’analisi sierologica e quindi il tampone. Il caso non preoccupa ma fa emergere plasticamente l’elemento che la prudenza è d’obbligo perché il virus non è scomparso. I tifernati si son comportati bene nella fase emergenziale e devono continuare con questa impostazione e la massima attenzione».

Fondazioni bancarie, aiuti per oltre 5 milioni di euro

Uno sforzo complessivo da oltre 5 milioni per l’emergenza coronavirus. È quello delle fondazioni bancarie umbre (Cr Perugia, Terni-Narni e Orvieto) nell’ambito di sanità, ricerca scientifica e terzo settore: «Una presenza che si è sviluppata in coordinamento con la Regione Umbria, l’Usl Umbria 1 e 2, i Comuni di riferimento e le locali Caritas e con il dipartimento regionale di Protezione civile, chiamato a coordinare e articolare gli interventi necessari in base alle esigenze che stavano emergendo nel periodo di maggiore crisi covid-19. In particolare – viene sottolineato – occorre evidenziare che i primi consistenti interventi hanno riguardato l’acquisto di strumentazioni sanitarie per le strutture ospedaliere territoriali (sistemi di monitoraggio per terapia intensiva/sub intensiva, ventilatori polmonari, ecografi per situazioni di emergenza e apparati per il servizio di telemedicina) con l’obiettivo di potenziare in particolare modo i reparti di terapia intensiva e rianimazione, oltre che le dotazioni di dispositivi di protezione individuale per il personale medico sanitario. Nell’azione di contrasto alla pandemia, sono state anche introdotte risorse per lo sviluppo di farmaci innovativi, finanziando test e assegni di ricerca, in collaborazione con l’università degli studi di Perugia, dipartimento di chimica, biologia e biotecnologie e dipartimento di scienze chirurgiche e biomediche, per coadiuvare rispettivamente la progettazione di nuovi agenti terapeutici antivirali con attività contro il virus e la valutazione del Sars-Cov-19 nel liquido seminale maschile durante le diverse fasi dell’infezione». Interventi anche per la tutela delle fasce più deboli e con il ‘Prestito sollievo’ promosso da Acri con la collaborazione di Intesa San Paolo: «Risorse per l’istituzione di un fondo rotativo dedicato al terzo settore che permetterà a tutto il mondo dell’associazionismo impegnato nell’ambito del volontariato e in presenza di precisi requisiti di ottenere prestiti agevolati a fronte di progettualità ricalibrate rispetto agli scenari e priorità mutate».

Articolo in aggiornamento

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