Dall’Umbria 12 milioni per progetti d’impresa

La presidente Marini e il vicepresidente Paparelli: «Una sfida per incrementare innovazione, competitività e occupazione»

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«Una misura importante per il rafforzamento del sistema economico regionale e che rappresenta una sfida per la capacità dell’Umbria di innovarsi e competere sui mercati globali», è quanto ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che, insieme al vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Fabio Paparelli, ha illustrato obiettivi e contenuti del nuovo bando ‘Progetti complessi’ con cui la Regione, mettendo a disposizione una prima tranche’ di risorse di 12 milioni di euro, interviene per sostenere e incentivare i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di raggruppamenti di imprese.

Una sfida per l’Umbria Una nuova misura a sportello, con la valutazione secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, che punta «allo sviluppo di nuovi prodotti portati avanti da cluster di imprese, capitanati da una grande impresa – ha sottolineato il vicepresidente Paparelli -, negli ambiti prioritari individuati dalla RIS 3 dell’Umbria, la strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, e cioè Scienze della Vita, Energia, Agrifood, Fabbrica Intelligente/Aerospazio, Chimica Verde, che caratterizzano il sistema produttivo regionale e sarà inoltre incentivata la collaborazione con organismi di ricerca e diffusione della conoscenza privati o pubblici». Per la prima volta «potranno partecipare anche imprese dislocate al di fuori del territorio regionale. A disposizione ci sono intanto 12 milioni di euro, che si stima possano attivare investimenti delle imprese per un importo di circa 20 milioni di euro. Il contributo regionale non andrà a sostegno della ricerca fine a se stessa, ma dovrà servire per lo sviluppo e l’avanzamento del cluster di imprese e per l’incremento dell’occupazione». Paparelli ha poi aggiunto che «proprio perché il bando rappresenta una sfida per l’Umbria, abbiamo elevato i tassi di contribuzione per i cluster di imprese: il cofinanziamento regionale è fino al 65%, ma arriva al 70% con il premio ‘occupazione’ per quei cluster che procederanno all’assunzione di personale altamente qualificato. Il premio è più alto nel caso si tratti di donne».

Progetto ‘pionieristico’ Questo bando, ha spiegato la presidente Marini, «è frutto del lavoro istruttorio e partecipativo in cui abbiamo recepito le istanze del sistema delle organizzazioni imprenditoriali e di singole imprese e settori che stanno facendo da motore dell’economia regionale, dell’export e dell’occupazione». Dai risultati di questo, «che abbiamo considerato un progetto ‘pionieristico’, valuteremo se potrà essere stabilizzato negli anni per rafforzare la propensione delle piccole e medie imprese alla ricerca, sostenendole in investimenti che altrimenti non riuscirebbero a fare. I progetti verranno esaminati da un Comitato tecnico scientifico che ne valuterà qualità della ricerca e dell’applicazione». In base alla risposta da parte delle imprese, ha aggiunto la presidente, «si valuterà se integrare le risprse. Stiamo lavorando per il rafforzamento degli strumenti di programmazione europea nelle quattro Regioni interessate dal sisma dell’agosto scorso in modo da ottenere risorse aggiuntive e ulteriori risorse, che potremmo impiegare a sostegno della ricerca e dell’innovazione del sistema economico, potrebbero essere liberate se il Governo nazionale si accollerà la quota di cofinanziamento regionale dei programmi comunitari».

Le sfide Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i presidenti di Confindustria Umbria, Ernesto Cesaretti; di Cna, Renato Cesca; il direttore generale di Sviluppumbria, Mauro Agostini e Francesco Ciofetti, in rappresentanza di Apmi, che hanno espresso soddisfazione per il bando. Per il presidente di Confindustria si offre alle imprese «la possibilità di prepararsi per affrontare le sfide future della globalizzazione e della fabbrica 4.0»; mentre il presidente di Cna Umbria ha parlato di «bando molto importante, soprattutto per la capacità di aggregare le piccole e medie imprese con la grande impresa, anche di fuori regione». Per Francesco Ciofetto, di Apmi Umbria, «si mette il sistema regionale in traiettoria con le sfide della fabbrica del futuro 4.0 e si interviene per favorire occupazione e crescita complessiva».

I progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale potranno essere presentati da raggruppamenti di minimo 3 e massimo 7 imprese e dovranno avere una soglia minima di investimento di 2 milioni di euro e massima di 10 milioni. L’istanza preliminare per l’ammissione a contributo deve essere sottoscritta da tutti i soggetti proponenti e potrà essere presentata dal 7 novembre al 31 marzo 2017 tramite PEC (posta elettronica certificata) all’indirizzo [email protected]. L’istruttoria delle domande sarà effettuata mediante procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione. Nel caso le disponibilità finanziarie siano insufficienti rispetto alle domande presentate, la concessione dei contributi è disposta secondo l’ordine cronologico determinato dalla data e ora di trasmissione della domanda di agevolazioni, risultanti dalla ricevuta di avvenuta trasmissione. Per facilitare la predisposizione degli atti ai fini delle domande di ammissione a contributo la procedura è stata divisa in due fasi. In prima battuta verrà presentata un’istanza preliminare che verrà sottoposta alla valutazione del Comitato tecnico scientifico. In caso di esito positivo potranno essere presentati i singoli progetti dei soggetti aderenti al raggruppamento proponente.

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