Elettrocarbonium, Sgl tiene tutti in sospeso

Terni, vertice interlocutorio al Mise per l’azienda di Narni. Il sindaco De Rebotti: «Quella di Morex resta l’unica opportunità»

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La realtà sta prendendo il sopravvento sulle speranze. Anche se a quelle, Narni e i lavoratori della Elettrocarbonium devono e vogliono restare aggrappati. Il vertice ‘zoppo’ che è stato organizzato martedì al Mise non poteva che portare a questo risultato. E il cerino, ormai prossimo all’esaurimento, resta in mano a Morex e a chi ha puntato su di essa.

Il Mise Giampietro Castano, il dirigente del Mise che sta seguendo la vicenda, com’era noto non ha convocato Sgl – che peraltro aveva chiaramente detto che non si sarebbe mai presentata – e il dialogo si è svolto tra lo stesso Castano, il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli; il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, l’amministratore delegato di Morex, Michele Monachino e i sindacati. Non è che ci si potesse aspettare grandi cose.

Il sindaco Francesco De Rebotti, mentre torna da Roma, cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: «Il dato positivo è che, seppur su tavoli separati, uno con noi e uno con Sgl, il Mise ha riaperto il dialogo. Da parte di Sgl, a quanto emerge, potrebbe esserci la disponibilità a non considerare la data del 24 gennaio (la multinazionale aveva detto che entro quel giorno Elettrocarbonium avrebbe dovuto lasciare il sito e restituire il tutto; ndr) come una scadenza improrogabile, mentre da parte di Elettrocarbonium è stata ribadita la volontà di portare avanti i progetti a cui da tempo si sta lavorando».

Le date Anche perché, ricorda il sindaco, «è stata la stessa Sgl a chiedere di poter presentare le proprie osservazioni, relativa al piano di bonifica (la multinazionale vorrebbe uscire dalla partita versando 7 milioni di euro, a fronte di una liberatatoria, tecnicamente si chiama manleva, che la metta al sicuro da possibili future richieste economiche ulteriori; ndr) entro il 15 di febbraio e questa discrepanza sulle date non appare trascurabile».

Accordo di programma Soprattutto perché l’accordo di programma per Elettrocarbonium si potrà siglare solo dopo che si sarà raggiunto l’accordo sul piano di bonifica del sito e proprio su questo sta lavorando il Mise, di concerto con il Ministero dell’ambiente, nel tentativo di trovare una soluzione ‘mediana’ che possa permettere di riportare tedeschi e pugliesi allo stesso tavolo.

I tempi Ora la scadenza temporale diventa importante, ma «probabilmente non decisiva – dice De Rebotti – perché la data del 24 non ritengo sia davvero ultimativa. Elettrocarbonium dovrà, ovviamente, fare un passo formale, chiedendo una proroga a Sgl, ma ritengo che ci siano i margini, proprio per le cose che dicevo, per un allungamento della scadenza che, in fondo non credo dispiacerebbe anche ai tedeschi».

Il mercato Tedeschi che, nel frattempo e non certo per fare un dispetto ad Elettrocarbonium, ma per quella che appare una precisa strategia commerciale ed industriale, hanno di fatto saturato il mercato mondiale di elettrodi di grafite (quelli che si fanno anche a Narni), svuotando di fatto i propri magazzini e riempiendo, a prezzi di realizzo, quelli delle acciaierie che utilizzano forni elettrici – tra cui anche la ThyssenKrupp di Terni – e che ne fanno uso. Il che autorizza «a pensare – dice De Rebotti – ad una possibile strategia di disimpegno della Sgl dal mercato degli elettrodi, cosa che permetterebbe ad Elettrocarbonium, se riuscirà a resistere al periodo difficile che sta attraversando, di ipotizzare un futuro con buone prospettive».

Il futuro Soprattutto perché, confessa alla fine il sindaco di Narni, «a chi, come me, stanno soprattutto a cuore i lavoratori, presenti e possibilmente rientranti in fabbrica; a chi lavora per fare in modo che quello dell’Elettrocarbonium sia un sito produttivo e in condizione di garantire anche una buona politia ambientale; quella della Morex resta l’unica chance praticabile».

 

 

 

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