Elettrocarbonium, tensione e paura

Terni, assemblea all’interno dello stabilimento di Narni: i lavoratori aspettano di conoscere il loro destino. Venerdì scade l’ultimatum

Condividi questo articolo su

di S.F.

De Arcangelis Elettrocarbonium lavoratori lavoratore

De Arcangelis a colloquio prima dell’assemblea

Sconcertati e tesi, perché il tempo sta scadendo. I lavoratori della Elettrocarbonium di Narni – costretti a prendere coscienza del fatto che la situazione è forse più drammatica di quanto emerso fino a ieri e sempre meno convinti che quella targata Monachino sia la soluzione ai loro problemi – si sono riuniti in assemblea per fare il punto con i sindacati e con il Comune di Narni. Tra speranzosi e pessimisti si attende con ansia la giornata di venerdì.

L’assemblea L’unica certezza, hanno detto i sindacalisti ai lavoratori, «è che non abbiamo registrato novità nelle ultime ore. Dobbiamo aspettare venerdì (scade l’ultimatum di Monachino e che Sgl Carbon ha già respinto; ndr) e vedere quale sarà l’atteggiamento dell’azienda». Che ha già fatto capire tutto: visto che avrebbe ulteriormente rilanciato, dopo che Sgl Carbon aveva fatto sapere di non poter garantire le 500 tonnellate-mese di ordini richiesti, proponendo che gliene fossero assegnate addirittura mille.

L'assemblea

L’assemblea

L’assessore Marco De Arcangelis, l’assessore comunale allo sviluppo economico, ha spiegato che «stiamo facendo il possibile e comunque vada urge un nuovo tavolo ministeriale la prossima settimana. Questo silenzio delle ultime ore – ha detto – io lo valuto positivamente, magari hanno iniziato a trattare seriamente e non via mail. Con il sindaco siamo in trepida attesa, vogliamo azioni per salvaguardare questa importante realtà». Ma l’ipotesi-trattativa viene decisamente smentita, praticamente in tempo reale, dal legale di Sgl Carbon.

Buon senso L’assessore tuttavia auspica che «prevalga il buon senso, per quanto ci riguarda siamo già in contatto con la Regione per chiedere la convocazione del tavolo ministeriale perché quello che ci interessa è il progetto industriale; la fabbrica ha dimostrato di poter stare sul mercato e di avere i numeri. Chiediamo quindi a tutti i soggetti coinvolti di sforzarsi, la realtà produttiva non può essere buttata al macero».

Segnali da ministero Il problema però è per il buon senso c’è poco spazio giunti a questo punto: «Se dovesse andare male, potremmo essere in grado di fare un’ulteriore ricerca di manifestazione d’interesse. Da questo punto di vista qualche segnale dal ministero è già arrivato».

L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE MARCO DE ARCANGELIS – IL VIDEO

elettrocarbonium Santirosi FormicaMenefreghismo Luciano Santirosi, della Rsu della Sgl, attacca: «Non si giocano con le email queste partite, ma ai tavoli. Sembra che di noi non freghi niente a nessuno, dove si va se qua chiude?», ha affermato; per poi prendersela anche con il ministero per «il comportamento squallido» avuto nella vicenda. Ora, è stata la conclusione, «non resta che aspettare la giornata di venerdì e verificare quali saranno le azioni di Monachino». Poi, potrebbe succedere di tutto.

I lavoratori C’è divisione. Ci sono coloro che, seppur la situazione si stia sviluppando negativamente, mantengono la speranza e altri che non sono così accomodanti: «C’è – afferma un lavoratore – un po’ da tutti i lati in questa vicenda. Se Monachino non ce la dovesse fare a mantenere l’impegno è bene che qualcuno ci dia un mano. Tante e troppe contraddizioni negli ultimi giorni: la paura è tanta, inutile nasconderlo, ma la speranza è ancora più forte». Un altro invece, con poche parole, sintetizza il suo pensiero: «Una buffonata. A ‘vincere’ è l’azienda: è riuscita a portare qui oggi pomeriggio appena 40 persone, rispetto ai tanti che eravamo una volta. L’impressione è che la Sgl continui a cercare solo una cosa, i soldi dello Stato».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli