Elettrocarbonium, veleni e nuove ‘verità’

Terni, la sortita di Michele Monachino getta nuova luce sulla gestione della crisi dello stabilimento di Narni: ora si attendono le repliche

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La sortita, a sorpresa, di Michele Monachino, è stata una specie di schiaffo in faccia a parecchia gente. Perché se l’esordio dell’amministratore delegato di Elettrocarbonium, era tutto dedicato a se stesso – «Il mio silenzio sull’argomento è stato interpretato come spia di un disimpegno dal percorso narnese. Niente di più errato, anzi, è vero esattamente il contrario» – tutto il resto era una serie di ‘chiarimenti’ destinati a non passare inosservati.

Michele Monachino

Michele Monachino

La bonifica Una cosa, pesante, l’attuale gestore del sito narnese, l’ha detta a proposito del progetto di bonifica: «Quello approvato dalla conferenza di servizi – secondo Monachino – oltre a togliere, nei termini conosciuti, ogni potere negoziale ad Elettrocarbonium, potrebbe concretamente far entrare il sito industriale di Narni nel lungo elenco dei siti inquinati del nostro Paese che attendono, forse invano, di essere bonificati e riconsegnati alla collettività». E questo chiama in causa, direttamente, Sgl. Soprattutto perché, sempre secondo Monachino, «ho ritenuto opportuno, forse sbagliando, data la maldestra strumentalizzazione della cosa, proseguire la trattativa con Sgl in maniera riservata, conferendo mandato ai miei legali che, a loro volta, hanno condiviso con Sgl il riserbo della stessa».

IL VERBALE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI

Il blocco della stazione

Il blocco della stazione

Il governo Monachino, però, ha detto anche che «il governo sta seguendo costantemente la situazione al fine di garantire la ripartenza definitiva di Elettrocarbonium. Abbiamo partecipato a vari incontri che ho ritenuto di non dover pubblicizzare anche per non ingenerare illusioni nei lavoratori» e che se non si sono fatti passi in avanti è perché «siamo stati costretti ad affrontare i risvolti dell’ultima comunicazione, non certo positiva, giunta da Sgl».

La presentazione della 'nuova' Elettrocarbonium

La presentazione della ‘nuova’ Elettrocarbonium

Le istituzioni Il riferimento preciso al governo, soprattutto alla luce degli attacchi rivolti un paio di mesi alle istituzioni locali, lascia intendere che Michele Monachino possa aver intrecciato trattative dirette con il Mise, tagliando fuori Regione dell’Umbria e Comune di Narni – oltre che i sindacati locali – e che della cosa sarebbe al corrente la stessa Sgl, che a sua volta era stata piuttosto critica con le stesse istituzioni.

I lavoratori in attesa

I lavoratori in attesa

Le prospettive Insomma: secondo Monachino la storia sarebbe molto più complessa di quello che appare (che non fosse semplice, peraltro, si era capito) e la conclusione alla quale è arrivato – «Data la complessità delle circostanze – ha fatto sapere – non ritengo che la questione Elettrocarbonium possa definirsi chiusa» – lascia immaginare che quello che aspetta i lavoratori dello stabilimento narnese (ai quali è stato garantito, sempre dal patron, il pagamento degli arretrati) non sarà un periodo di pace. Tutt’altro.

 

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