Ex Novelli, Lega Nord: «Proprietà spieghi»

I consiglieri regionali Emanuele Fiorini e Valerio Mancini vogliono un’audizione dell’amministratore delegato e della proprietà della Alimentitaliani

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Le ultime notizie circolate, dopo quelle relative ai trasferimenti di personale per porre rimedio alle problematiche organizzative derivanti dalla cassa integrazione disposta per 35 dipendenti, erano state quelle relative alle cure mediche.

EX NOVELLI: «TAGLI DA RAPPRESAGLIA»

Il Fondo Fasa Perché era emerso che la vecchia proprietà della Novelli (oggi Alimentitaliani) non avrebbe pagato «quanto di sua competenza contrattuale al Fondo Fasa, così da permettere  di curarsi ai dipendenti, ai loro coniugi ed ai loro bambini. Ma il Fondo – era stata la denuncia dei lavoratori – non eroga più prestazioni e rimborsi, non permettendo di usufruire di istituti previsti contrattualmente ma diversi dagli altri, ancor più sensibili, che coinvolgono prestazioni sanitarie anche altamente specialistiche (e quindi assai care). Di fatto i dipendenti di Alimentitaliani, ex gruppo Novelli, non possono ammalarsi».

Mancini e Fiorini

La Lega I consiglieri regionali della Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, hanno così deciso di portare la questione della ex Novelli in Regione. Il capogruppo Fiorini ha depositato richiesta di convocazione urgente – in audizione in seconda commissione – dell’amministratore delegato e della proprietà della Alimentitaliani Srl – gruppo IGreco: «Vogliamo ascoltare la proprietà e capire – spiega Fiorini – viste le recenti notizie e le criticità emerse da organi di stampa, è quanto mai necessario conoscere e analizzare la situazione relativa alla ex Novelli, al piano industriale e alle prospettive in merito agli standard produttivi e occupazionali».

I sindacati che fanno? Ma Fiorini ne ha anche per i sindacati: «Temiamo per il futuro di un’azienda che ha fatto la storia imprenditoriale della regione Umbria – incalza – e dalla quale dipendono centinaia di famiglie. Ecco perché è necessario compattarsi per scongiurare qualsiasi operazione volta all’indebolimento di una eccellenza regionale. Chiediamo, altresì, lo stesso impegno da parte dei sindacati che tornino a far sentire la loro voce in difesa dei lavoratori discriminati».

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