FarmaciaTerni, al Tar Umbria contesa sul ricorso

Martedì mattina discussione in sede collegiale: per il Comune c’è carenza di legittimazione da parte della Cgil. Dall’altro lato spinta su tutela dei lavoratori

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di S.F.

Difetto di legittimazione nel presentare il ricorso da parte della Cgil, eccezioni preliminari, posti di lavoro e finalità pubblica. Sono questi gli argomenti di maggior rilievo toccati martedì mattina – l’udienza pubblica è terminata intorno alle 13.30 – al Tar dell’Umbria in merito a FarmaciaTerni: iniziata la contesa tra il sindacato – difeso dagli avvocati Patrizia Bececco e Claudio Biscetti – e il Comune di Terni, rappresentato nella circostanza dal legale Francesco Silvi.

VENDITA QUOTE FARMACIATERNI, SFIDA AL TAR DELL’UMBRIA TRA CGIL E COMUNE

Palazzo Spada

Legittimazione Il ricorso è stato discusso in sede collegiale nel merito, con attenzione rivolta – l’assessore al bilancio Fabrizio Dominici si è già esposto in merito – alla delibera di consiglio comunale del 2016 che ha dato la spinta all’intenzione di vendita. Da un lato (focus sulle eccezioni preliminari) il Comune di Terni che, in sede di discussione, ha evidenziato come ci sarebbe carenza di legittimazione per ricorrere da parte della Cgil e quindi non ammissibile; dall’altra il sindacato che, invece, ha ribadito la posizione contraria in quanto in azione di tutela e rappresentanza dei lavoratori del comparto. Tirata in ballo la bocciatura della sezione regionale della Corte di conti in merito alla possibilità di perdita di posti di lavoro. Decisione attesa non a stretto giro.

LA SCELTA DEL COMUNE ALLA BASE DEL RICORSO

Il perché Ribadito insomma lo scenario già descritto nel corso del tempo. Sottolineato l’interesse del sindacato a garantire il contratto attuale dei dipendenti che, con la vendita, passerebbero ad una contrattualista privata – cambio della retribuzione – e ad un’organizzazione calibrata in altro modo. Una posizione rafforzata – sponda Cgil – dall’intervento dell’avvocatura dello Stato sulla farmacia Falchi e su quella dell’ospedale, donate al Comune di Terni: di fatto è stato confermato che non possono entrare nei cespiti della società in quanto di finalità pubblica. E quindi si andrebbe a modificare l’intera operazione ipotizzata dalla vecchia amministrazione comunale. Il Tar si dovrà esprimere sulla legittimità del ricorso, poi eventualmente si andrà più a fondo.

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