FarmaciaTerni, la Cgil: «Chi vuole comprare?»

La segretaria della Filcams, Desiré Marchetti: «La dismissione di questo servizio non può portare a nulla di buono per Terni e per i suoi cittadini»

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«Se ci sono potenziali acquirenti perché non escono allo scoperto? Solo aprendo un confronto e una discussione seria, in primis con i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali, si potrà approdare ad una soluzione positiva, per i lavoratori e per i cittadini, anche attivando forme di collaborazione regionale nel sistema delle farmacie comunali presenti in Umbria». Desirè Marchetti, segretaria generale della Filcams Cgil di Terni, prende posizione sulla ventilata vendita di FarmaciaTerni (ex Asfm) da parte del Comune.

Desiré Marchetti

Desiré Marchetti

I dati «La mancanza di chiarezza sulle prospettive e sulla reale volontà dell’amministrazione, con le ipotesi di vendita che continuano a circolare con insistenza, ma senza nulla di concreto sul tavolo – dice Marchetti – non fanno che peggiorare una situazione che è già molto tesa. I lavoratori, insieme alle loro organizzazioni sindacali, negli ultimi anni ha contribuito fattivamente ad un progetto di riorganizzazione dell’azienda, che ha condotto ad una forte implementazione di servizi e attività, con risultati molto positivi, anche da un punto di vista economico. Negli ultimi tre anni il volume d’affari è cresciuto di 700 mila euro, grazie all’incremento dei servizi alla persona. Inoltre, Terni è stata la prima città in Italia ad introdurre la presenza fissa di un infermiere professionale in 4 farmacie comunali, un servizio molto apprezzato dalla clientela, tanto che si è registrato in un anno un incremento di 16 mila utenti».

Il servizio Ma la segretaria Filcams sottolinea anche «l’importanza di servizi rivolti alle fasce più deboli, come i quelli domiciliari gratuiti offerti agli anziani in difficoltà. Tutti elementi che hanno contribuito a qualificare fortemente il servizio, tanto che, secondo un’indagine condotta dall’Università di Perugia su un campione di quasi 1000 utenti, l’indice di gradimento è risultato molto alto per il 91,9% degli intervistati. Questi dati ci dicono con chiarezza che considerare le farmacie comunali come un servizio non più strategico per la città è un grave errore».

Le paure Secondo Desiré Marchetti, insomma, «la dismissione di questo servizio non può portare a nulla di buono per Terni e per i suoi cittadini, ma in ogni caso, quello che più ci preoccupa, insieme ai lavoratori e ai cittadini, è la mancanza di chiarezza. Anche per questo la Filcams Cgil con una delegazione di lavoratori delle farmacie comunali presenzierà al consiglio comunale in programma lunedì 3 ottobre».

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