Fondazione Carit Terni in consiglio comunale

La domanda «Ad agosto 2015 – spiegano i consiglieri del M5S – avevamo presentato un atto di indirizzo sul rinnovo delle nomine della Fondazione Carit spettanti al Comune di Terni, nella fattispecie nel comitato di indirizzo e nell’assemblea dei soci attrvaerso una modalità condivisa con il consiglio comunale. Quell’atto fu bocciato in aula, ma la maggioranza disse che avrebbe aperto ad una discussione più articolata e complessiva».

Le nomine A fine gennaio, spiegano i consiglieri cmunali, «il sindaco ha invece nominato come rappresentanti per il comitato di indirizzo Aristide Paci e Maria Sole d’Annibale senza alcun confronto con il consiglio e noi vogliamo sapere, dalla giunta e dal sindaco, quali sono le motivazioni e se esiste corrispondenza fra gli incarichi delle commissioni e i loro curriculum».

Niente discussione Le nomine, accusano, sono state fatte «nonostante quanto promesso durante la discussione senza la minima discussione in consiglio» e vogliono sapere «se la nomina di persone che hanno partecipato in precedenza alla formazione di liste politiche non sia in realtà un tentativo di politicizzare la stessa fondazione» e «se è vero o no che i membri della Fondazione CARIT devono essere composti secondo statuto da persone non organiche alla politica».

Il futuro Ma il gruppo consiliare del M5S vuole anche sapere «se è vero che ci sia in progetto di regionalizzare la stessa Fondazione e fonderla con altri istituti similari della Regione Umbria e nel caso questo fosse vero la motivazione di questa operazione».

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