Giù nella scarpata con la limousine: ferite gravi e battaglia per il risarcimento dei danni

Perugia – Un anno fa l’uomo, 53enne di Arezzo, era finito fuori strada per evitare un istrice. Ora va all’attacco di Intesa Sanpaolo

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Per evitare un animale selvatico che gli aveva attraversato improvvisamente la strada – era il 4 luglio 2021, lungo il raccordo Perugia-Bettolle all’altezza di Magione – era finito nella scarpata con una limousine e si era fatto parecchio male, oltre agli ingenti danni materiali alla vettura di lusso. L’uomo è un 53enne che ora vuole rappresentare, attraverso la società Studio3A-Valore Spa che lo assiste, la situazione venutasi a creare dopo quel brutto incidente: «Una compagnia di assicurazione, Cattolica, attraverso l’agenzia di Bastia Umbra lo ha già risarcito dei danni fisici. L’altra, Intesa Sanpaolo, no e non risponde nemmeno. È una condotta inconcepibile – afferma Studio3A – e non degna di uno dei più importanti gruppi bancari, non solo italiani ma europei, quella tenuta nei confronti di un proprio assicurato».

Fuori strada con la limousine lungo il raccordo: in ospedale

La ricostruzione

L’automobilista, un 53enne residente ad Arezzo e titolare di un noto locale notturno nel Perugino, per motivi commerciali legati alla sua attività, utilizzava una costosa Lincoln Towncar regolarmente noleggiata. Quel mattino, poco dopo le 5, dopo essere stato in giro tutta la notte per pubblicizzare il suo locale, stava rientrando e percorreva il raccordo in direzione Perugia quando al chilometro 35+790, in località Torricella di Magione, è accaduto il sinistro. «L’esercente – spiega Studio3A – ha trovato una deviazione stradale per lavori che gli imponeva di entrare in una galleria nel senso opposto. A questa imprevista ‘variante’, si è immediatamente aggiunta una ‘turbativa’ ben più insidiosa rappresentata da un animale striato, probabilmente un grosso istrice, che gli ha attraversato all’improvviso la strada. Istintivamente, l’uomo ha frenato bruscamente per evitare l’impatto ma così facendo ha perso il controllo della sua vettura, che prima ha impattato su alcuni new-jersey e poi è finita contro il guardrail che però, essendo particolarmente basso e già piegato e danneggiato, non ha trattenuto il veicolo che è piombato giù nella scarpata sottostante».

Lesioni importanti

«Il conducente si è miracolosamente salvato, ma ha riportato traumi importanti tra cui la frattura di due vertebre, rischiando anche di restare paralizzato: è stato trasportato d’urgenza in ospedale a Perugia, è rimasto ricoverato per dieci giorni, ha subìto un delicato intervento chirurgico di stabilizzazione vertebrale strumentata con l’inserimento di una placca al titanio fissata con viti, ha dovuto affrontare un lungo percorso riabilitativo e non tornerà più come prima. Gli è comunque residuata una invalidità permanente non di poco conto. Per fortuna il 53enne, considerata anche la sua attività, aveva stipulato due polizze infortuni personali, pagando anche parecchi euro di premio all’anno, e quindi, attraverso il consulente legale Matteo Cesarini, si è rivolto a Studio3A-Valore Spa per essere seguito nell’iter indennitario. Una delle due compagnie assicurative in questione, dopo pochi mesi gli aveva già liquidato il danno fisico quantificato in diverse decine di migliaia di euro; Banca Intesa invece no».

Battaglia legale in vista

«La polizza XME Protezione stipulata con il gruppo bancario – osserva Studio3A-Valore Spa – copre praticamente tutto, è una delle cosiddette ‘assicurazioni ombrello’ e pertanto il danneggiato, avendo regolarmente pagato e pure rinnovato il contratto, ha pieno diritto all’indennizzo previsto. Il problema è che, nonostante una sfilza infinita di solleciti da parte di Studio3A, Banca Intesa dopo mesi non ha mai riscontrato una sola domanda, anche solo per formulare un’offerta di indennizzo. Un atteggiamento sconcertante: per il momento ci procederà con un formale reclamo all’Ivass, l’istituto di vigilanza del settore, auspicando che non si debba arrivare anche alle vie legali».


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