Gls, a Perugia lavoratori in sciopero

Chiedono contratti regolari, stabilità lavorativa e ferie pagate: «L’azienda non ha voluto ascoltare le nostre richieste, sciopero a oltranza»

Condividi questo articolo su

Niente ferie, niente malattia, niente stabilità: i lavoratori che gestiscono le spedizioni con marchio Gls in provincia di Perugia operano con contratti temporanei, rinnovati di volta in volta, che non prevedono le tutele minime. Solo una parte di loro ha ottenuto la stabilizzazione. Per questo,  la Filt Cgil ha indetto uno stato di agitazione della durata di tre giorni, da mercoledì a venerdì.

Stabilizzazione Ma se non ci saranno risposte concrete dalla proprietà – nella fattispecie, la società che gestisce il servizio per conto di Gls – non sono escluse forme di proteste a oltranza. «Chiediamo una forma di contratto in linea con quello approvato da sindacati – dice a umbriaOn il rappresentante dei lavoratori, Bruno Olimpi – e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro a termine dei nostri colleghi più anziani che, purtroppo, cambiando sempre la cooperativa dei lavoratori, non maturano mai la continuità necessaria».

LA PROTESTA FUORI LA SEDE DI GLS A PERUGIA – INTERVISTA A OLIMPI (VIDEO)

Ferie pagate «Ogni volta che si avvicina la scadenza dei contratti ci troviamo in difficoltà – denuncia Olimpi – perché ci sentiamo costantemente sotto il ricatto del mancato rinnovo. Durante l’incontro avuto con l’azienda, alla presenza dei vertici regionali Cgil, non siamo stati presi in considerazione dal titolare dell’azienda, A.N., che ci ha risposto anche in malo modo. Ecco perché abbiamo deciso di scioperare. Chiediamo la rimodulazione dei contratti, con l’inserimento di ferie pagate, di cui al momento non abbiamo diritto. Altrimenti continueremo il presidio a oltranza».

Le tre sedi perugine Nel primo giorno di sciopero c’erano una cinquantina di lavoratori a manifestare davanti alla sede perugina del corriere espresso, a Sant’Andrea delle Fratte. La protesta coinvolge i lavoratori delle filiali di Perugia, Bastia Umbra e Città di Castello, che protestano contro la mancata applicazione da parte delle cooperative che gestiscono il servizio per Gls in Umbria del contratto nazionale di riferimento, sostituito, in maniera del tutto unilaterale, con un contratto non firmato dalle principali organizzazioni sindacali, ma dalla Cisal, sindacato non presente in Gls in Umbria.

Comportamento antisindacale «Questo contratto pirata – spiega Marco Bizzarri, segretario generale della Filt Cgil dell’Umbria – non prevede istituti basilari, come la 14esima, e anche da un punto di vista economico penalizza pesantemente questi lavoratori, già sottoposti a turni massacranti, in condizioni lavorative e persino di sicurezza spesso molto deficitarie. La Filt Cgil ha chiesto alle cooperative operanti in Umbria di aprire un confronto su richieste ‘minime’, come la concessione delle ferie estive, ma la risposta è stata negativa, «anzi – denuncia il sindacato – nei giorni precedenti lo sciopero sono state fatte assunzioni a termine di personale per sostituire gli scioperanti. Un fatto gravissimo che prefigura un comportamento antisindacale rispetto al quale siamo pronti ad agire nelle sedi opportune». I sindacati chiedono il coinvolgimento diretto di Gls, «che non può disinteressarsi delle condizioni in cui operano i lavoratori che portano in giro il marchio di un’azienda importante nel settore della logistica».

L’interno desiderato La gentile signorina del centralino ci aveva assicurato che ci avrebbe messi in contatto con il titolare della società «AN», l’azienda perugina che risponde al numero della sede perugina di Gls, ma allo scoccare del decimo minuto di attesa – dopo aver sentito a loop la frase «È in attesa di essere collegato con l’interno desiderato» – abbiamo intuito che dall’altro capo del telefono non avrebbe risposto nessuno. Abbiamo provato quindi con la sede nazionale, in particolare con la società esterna che gestisce la comunicazione per conto di Gls: ci hanno risposto che in questa fase l’azienda sta valutando la situazione pertanto non intende fornire dichiarazioni ufficiali. Noi ci abbiamo provato. Vi terremo aggiornati.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli