Gubbio, ironia social sui dissuasori per i Ceri

Gli ‘offendicula’ scatenano rabbia e polemiche, ma anche reazioni ironiche, con fotomontaggi irriverenti. Sotto accusa costi e impatto estetico. Le spiegazioni del sindaco

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Hanno un nome altisonante e anche un po’ inquietante in latino: offendicula. Più terra terra: sono dei dissuasori, in corso di posizionamento sui muretti di Piazza Grande a Gubbio. Serviranno ad evitare che qualcuno si arrampichi su quei muretti mettendo a repentaglio la sua incolumità. Ma visti così fanno decisamente impressione. E hanno scatenato anche polemiche e ironie sui social.

Offendicula Festa dei Ceri Gubbio

Il sindaco Stirati e i discussi dissuasori

Le polemiche sul costo Secondo alcuni sono brutti. Secondo altri sono pericolosi. E per tutti sono decisamente costosi. Ad installarmi – racconta una nota del Comune – la ditta ‘Vigami’, specializzata nella produzione di opere in ferro battuto, che si è aggiudicata la gara per circa 30 mila euro. Dall’amministrazione comunale assicurano che i dissuasori saranno rapidamente ultimati in vista della ‘Festa dei Ceri’. Per illustrarne il senso è stata convocata anche una conferenza stampa, nella quale il sindaco Filippo Mario Stirati ha voluto illustrare l’intervento che ha trovato realizzazione a seguito della spinta esercitata per l’attuazione delle norme di sicurezza introdotte per la manifestazione del 15 maggio.

Come sono fatti I dissuasori sono composti da 24 lastre in ferro dello spessore di 8 millimetri, larghe 62 centimetri e lunghe 237, ognuna delle quali pesa 120 chili, dalle quali emergono oltre 11280 cilindri appuntiti da 9 centimetri ciascuno. «È un provvedimento destinato ad essere consegnato alla storia» recita l’altisonante comunicato, ricordando che di muretto e sicurezza si discute da anni senza riuscire a trovare una soluzione. Alla fine, la necessità di mettere in essere decisioni coerenti con la «safety» e la «security» (incolumità e sicurezza) imposte dalle disposizioni vigenti, ma soprattutto tutelare la Festa dei Ceri, ha trovato la soluzione condivisa negli ‘offendicula’, realizzati al tornio industriale e «concepiti come un’opera d’arte contemporanea che però si ispira al passato».

Il fachiro (fotomontaggio da Facebook)

L’ironia social Non si sono fatte attendere le reazioni ironiche, con tanto di fotomontaggi: c’è chi ci vede il letto di un fachiro («se mettiamo pure i carboni ardenti in piazza possiamo farci un festival a tema», scrive uno) e altri addirittura ci vedono un porta hot dog. In linea di massima, però, i commenti sono soprattutto di cittadini arrabbiati per l’impatto estetico, che rompe la tradizione di una piazza che è emblema della città. Da questo punto di vista, però Stirati assicura che «da quanto possiamo già verificare, l’impatto visivo è pressoché inesistente e l’opera riprende la tradizione del ferro, una delle espressioni più alte nel nostro artigianato».

Le spiegazioni Nella conferenza stampa, Stirati ha ripercorso la genesi del progetto insieme all’architetto Nello Teodori, ideatore dell’opera donata dal ‘Comitato per la tutela dei beni culturali e del paesaggio’, che nel 2014 si fece promotore della soluzione alternativa all’ipotesi della rete di protezione del muretto. «Siamo arrivati al traguardo della realizzazione dell’opera in tempi brevissimi – ha commentato il sindaco Stirati – grazie alla disponibilità dell’architetto Teodori e alla celerità di approvazione da parte della Soprintendenza. Il problema della sicurezza del muretto in piazza Grande è uno dei punti focali di maggiore sensibilità, un parapetto potenzialmente rischioso in presenza di un uso improprio per i venti metri di altezza rispetto alla sottostante via Baldassini, così come ci è stato ampiamente sottolineato dalle forze dell’ordine ed è comunque un intervento ‘dissuasorio’ che rimarrà stabile nel tempo». Il guaio è che secondo alcuni cittadini quegli spuntoni non escludono del tutto il rischio che qualcuno possa arrampicarsi e anzi rappresenterebbero un ulteriore pericolo, rendendo meno stabile la seduta. Il sindaco ha poi ricordato che la messa in sicurezza di piazza Grande sarà completata con il ripristino dal cancello in ferro a livello della discesa ‘cieca’ della piazza e con l’attivazione del monitoraggio con il circuito di telecamere.

Offendicula Festa dei Ceri Gubbio

Il montaggio

La meridiana «La mia preoccupazione – ha spiegato l’architetto Teodori – era quella di rispettare un luogo di straordinaria bellezza architettonica, conciliando il profilo del muretto con il paesaggio che da lì si scopre. Potrebbe essere una realizzazione artistica della ‘Biennale del ferro e della ceramica’, con i suoi valori simbolici, una sorta di ‘prato meccanico’ che entra in dialogo con la scenografia di piazza Grande, variando con la luce naturale in un moto dinamico a seconda del sole. Mi sono accorto questa mattina di aver dato vita ad una ‘meridiana’ plurima, lunga 57 metri».

Salta la festa dopo i Ceri La sera del 15 maggio dopo la Corsa dei Ceri a Gubbio non ci saranno feste in piazza organizzate dalle famiglie ceraiole. Lo confermano i presidenti Ubaldo Minelli per la Famiglia dei Santubaldari, Vittorio Fiorucci per la Famiglia dei Sangiorgiari e Alfredo Minelli per la Famiglia dei Santantoniari. La decisione è dettata dalle nuove norme stabilite per gli eventi pubblici che prevedono un grande afflusso, dopo i gravi fatti di Torino. Non mancheranno comunque le occasioni di ritrovo.

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