Il ritorno di Sergio Sottani a Perugia: «Felice, tanto da fare»

Il magistrato perugino è il nuovo procuratore generale: «La magistratura deve riacquistare credibilità e trasparenza»

Condividi questo articolo su

di F.T.

Tecnicamente si chiama ‘immissione in possesso’ ma per Sergio Sottani è più semplicemente il ritorno nella ‘sua’ Perugia. Il magistrato, nuovo procuratore generale presso la corte d’appello del capoluogo dopo analogo incarico ricoperto ad Ancona, ha incontrato la stampa – in modalità online – mercoledì mattina. Un saluto e anche una definizione delle priorità, in una fase storica complessa per tutti ed anche per la magistratura, attraversata da tensioni e scandali.

«Decisivo il gioco di squadra»

«Sono molto contento di questo nuovo incarico – ha esordito il magistrato – non solo perché sono perugino, ma anche perché qui ci ho lavorato per circa 20 anni. Se troverò la città cambiata come Ulisse con Itaca? Possibile ma non conta: è stato giusto ‘viaggiare’. Da solo non potrò raggiungere alcun obiettivo ma sarà decisivo il lavoro di squadra con i procuratori, il personale amministrativo ed anche l’avvocatura».

Le priorità

Le criticità da affrontare, Sergio Sottani, le ha però già individuate: «Intanto la situazione dell’edilizia giudiziaria nella regione, con la necessità che siano i fascicoli a circolare e non le persone. In questo senso la pandemia ha cambiato molte cose e spero in quel salto di qualità informatico atteso da tempo. Poi abbiamo dovere di realizzare quei principi del ‘giusto processo’ che mirano a procedimenti celeri e che evitino le prescrizioni, quantomeno in dibattimento. Poi c’è, innegabile, un questione morale che attiene la magistratura nel suo insieme. Il piano di rinascita e resilienza riguarda anche la giustizia e questo è il momento, per noi, di ‘seminare’. Operando con professionalità, trasparenza e abituandoci sempre di più a rendere conto del nostro operato. Dovremo ‘saper comunicare la giustizia’ per acquistare credibilità».

La ‘cittadella giudiziaria’ di Perugia

Sul primo punto, quello dell’edilizia giudiziaria, Sottani è tornato sul progetto della ‘cittadella giudiziaria’ di Perugia di cui si parla da un ventennio: «Si parlava, al tempo, di utilizzare il vecchio carcere dopo il trasferimento della struttura a Capanne. Non so se saremo in grado di trovare una soluzione rispetto a questa problematica ma si tratta di un’esigenza impellente che riguarda sì Perugia, ma anche Terni e Spoleto che presto visiterò. Per cercare, e trovare, risposte».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli