In treno e poi in bici, lo spettacolo è servito il 13 giugno in Umbria

Prima sulla vecchia ‘Spoleto Norcia’, poi in Valnerina lungo la greenway del Nera. Scorci mozzafiato accessibili a tutti. Organizza il Thyrus cycling team di Terni

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Torna il prossimo 13 giugno la ‘Passeggiata sulla vecchia ferrovia e greenway del Nera’, un’escursione in bici che ogni anno apre un calendario ricco di eventi sportivi organizzati dal ‘Thyrus cycling team Terni’. Anche per l’edizione del 2021 è previsto, come già accaduto in quella del 2019, un treno speciale che Trenitalia riserverà ai partecipanti alla manifestazione ciclistica.

Aperta a tutti

Come suggerisce il nome dell’evento, si tratta di una passeggiata – niente di agonistico dunque – aperta a tutti e adatta ad ogni profilo di ciclista e a diverse tipologie di bici, dalla mountain bike muscolare alla e-bike, ormai sempre più diffusa, fino alla gravel. Le caratteristiche del tracciato rendono l’escursione particolarmente adatta a chi ama godersi gli splendidi scorci paesaggistici che si possono ammirare dall’alto dei ponti – ce ne sono ben 24 -, fermandosi di tanto in tanto per fare una foto al panorama che si apre sulla valle umbra, sulla Valnerina e sui massicci preappenninici che la sovrastano. Un percorso facile, poco impegnativo che, soprattutto nei tratti elicoidali della discesa verso Sant’Anatolia, diventa anche divertente e per questo adatto anche alle famiglie con bambini.

Scorci mozzafiato per un’Umbria tutta da scoprire

«Organizzare un treno speciale – spiegano dal Thyrus cycling team Terni – era l’unico modo per superare le difficoltà tecniche dovute al sovraffollamento di ciclisti che, nel fine settimana e con bici al seguito, salgono sui regionali che dalla capitale vengono verso l’Umbria, per trascorrere anche una sola giornata sulle varie greeway di cui è ricco il nostro territorio. Non si tratta di semplici ciclabili ma di luoghi in cui si incontrano e si fondono la natura e la bellezza del paesaggio con l’arte e la storia dei nostri borghi, ricchi di tradizioni millenarie e piaceri della buona tavola. Una giornata sulla vecchia ferrovia e sulla greenway del Nera significa accedere ai luoghi più nascosti e remoti della nostra regione, quelli che di solito sono tagliati fuori dai flussi turistici convenzionali ma che, con il loro fascino e la loro atmosfera magica, hanno comunque molto da offrire e da raccontare. Certi scorci paesaggistici, e chi c’è già stato lo sa bene, te li possono offrire solo i viadotti della vecchia ferrovia come quello che si affaccia sulla valle umbra e da cui è possibile arrivare con lo sguardo fino al monte Subasio, Trevi, Spello, con le sue colline ricoperte di ulivi e la campagna circostante. Altro scorcio bellissimo è quello che si può osservare dall’alto di uno dei ponti che si incontrano quando, superato il valico, inizia la discesa verso il fondovalle del fiume Nera, disseminato di borghi e torri medievali, eredità dei longobardi che in queste terre fondarono il ducato di Spoleto. Uno spettacolo magnifico vedere la vallata sorvegliata dalla mole del massiccio del Coscerno Aspra che annuncia la presenza, poco più ad est, della catena degli appennini».

In treno e in bici

«Un treno speciale, come dicevamo – prosegue il team ciclistico ternano -, che è stato possibile organizzare grazie alla sensibilità di Trenitalia che si è resa disponibile ad ascoltare e proporre soluzioni per venire incontro alle esigenze logistiche degli organizzatori. Ad esempio, per accogliere i tanti partecipanti, molti dei quali arriveranno a Terni con altri treni, è stato necessario spostare orari di partenza e di conseguenza il relativo binario. Tutte operazioni, queste, che hanno fatto lievitare i costi della manifestazione senza che, peraltro, venisse aumentata la quota di iscrizione. Si paga 33 euro per partecipare e la quota comprende, oltre al treno Terni-Spoleto, la guida e l’assistenza da parte di personale qualificato. Inoltre la Thyrus offrirà il pranzo a tutti i partecipanti in una delle bracerie che si trovano lungo le sponde del fiume Nera, presso Sant’Anatolia di Narco. Dopo la pausa si riprende a pedalare lungo la greenway passando per Scheggino e tutte le località che si incontrano lungo il fiume fino all’abbazia di San Pietro in Valle, per arrivare a Ferentillo e ad Arrone. Non poteva mancare, ovviamente, anche un passaggio ai piedi della Cascata delle Marmore, prima di tornare al punto di partenza».

Da tutta Italia

«L’importanza della partecipazione, soprattutto da parte dei ciclisti umbri, sta nel fatto, che, come tutti sappiamo, il recupero della vecchia ferrovia non è stato ancora ultimato, mancando il tratto di circa 5 chilometri che va da Triponzo a Serravalle e la riconversione delle numerose stazioni che potrebbero diventare bici-grill o semplici punti di ristoro. Intervenire numerosi alla passeggiata significa dare visibilità all’evento, richiamando l’attenzione delle istituzioni su quella che può essere una vera e propria risorsa turistica dell’intero territorio. In ultima analisi, quindi, quest’evento non è solo una semplice attività outdoor intesa come aggregazione alternativa ai soliti raggruppamenti che, vista la difficile situazione sanitaria, sono da evitare, ma rappresenta anche una brillante operazione di marketing territoriale che parte dal basso e grazie alla quale si fanno conoscere le perle del nostro territorio, ai tanti cittadini che arriveranno da ogni parte della penisola, non solo dalle regioni del centro come Marche, Lazio, Toscana e Abruzzo ma anche dalla lontana Basilicata e dal nord Italia».

Cicloturismo è risorsa

In questo contesto il ruolo delle associazioni è centrale. Come la Thyrus che da oltre un anno è impegnata in un importante lavoro di recupero dei sentieri intorno al lago di Piediluco: un patrimonio turistico per troppo tempo sottratto ai cittadini e ai turisti a causa dell’incuria e dell’indifferenza. «Le istituzioni, ancora troppo refrattarie – conclude l’associazione -, farebbero bene invece ad incoraggiare il lavoro e le iniziative delle associazioni se vogliono ottenere risultati che, fin qui, da sole non sono ancora riuscite a conseguire, almeno nel settore cicloturistico».

 


  

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