Integrativo bocciato, lo scontro si accende

Terni, frattura evidente in Comune. Dura presa di posizione della Uil: «Sfiduciate le rsu che hanno firmato l’intesa. Bertocco si dimetta». La replica della Fp Cgil

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L’assemblea generale dei lavoratori del Comune di Terni che si è tenuta mercoledì mattina a palazzo Gazzoli e alla quale hanno preso parte circa 400 persone, ha bocciato l’ipotesi di accordo integrativo stralcio 2019-2021 sottoscritta dalla Cgil, dal Csa e dalla stessa rsu. La bocciatura è avvenuta con votazione unanime di tutti i presenti. La stessa assemblea ha chiesto le dimissioni dei componenti rsu che avevano votato per la sottoscrizione dell’accordo. L’accordo non era stato votato dai rappresentati rsu dei sindacati Cisl e Uil. L’assemblea, attraverso la coordinatrice rsu Simonetta Banconi, ha quindi comunicato al sindaco Leonardo Latini il ritiro della firma e la richiesta di apertura delle trattative per la definizione di un nuovo contratto. Quell’intesa – va detto – avrebbe consentito anche di pagare gli istituti contrattuali relativi a turno reperibilità e lavoro esterno della polizia locale.

«L’assessore al personale vada a casa»

A riferirlo è il gruppo aziendale della Uil Fpl che ne ha per tutti: «Ne dovrebbe trarre le conclusioni, dimettendosi, anche l’assessore al personale Sonia Bertocco che contro ogni logica aveva sottoscritto il contratto con sindacati che si sono dimostrati per niente rappresentativi, tanto da essere bocciati all’unanimità, quindi anche dai propri iscritti. Esce decisamente sconfitto il disegno di dividere i lavoratori tenacemente perseguito dall’amministrazione Latini che ha alimentato in questi mesi frange sindacali fortemente minoritarie e cedevoli nel tentativo di mascherare la propria incapacità per una efficace riforma della macchina comunale. Si sottolinea inoltre – prosegue la Uil Fpl – contrariamente a quanto sostenuto in questi mesi da chi si è arrogato arbitrariamente ed erroneamente la rappresentanza del Corpo dei vigili urbani, che la bocciatura è avvenuta unanimemente anche da parte dei tanti vigili presenti che hanno dimostrato una grande maturità, registrando così il necessario sostegno anche da parte di tutti gli altri lavoratori. L’assemblea dunque ha superato la divisione tra categorie professionali per la quale amministrazioni e frange sindacali minoritarie hanno tenacemente operato in questi mesi».

Si espone la Fp Cgil

Nel tardo pomeriggio arriva la nota della Fp Cgil: «Qualcuno ha definito scontato l’esito dell’assemblea odierna. La parola chiave è ‘strumentale’. Crediamo che la partecipazione ed il confronto siano sempre auspicabili. Non si può: utilizzare l’assemblea dei lavoratori per votare gli uni contro altri. Non si può: chiedere con ruggiti dal palco le dimissioni di alcuni componenti, Cgil e Usb eletti nella rsu. Questi lavoratori hanno l’unico torto di aver partecipato con grande senso di responsabilità a tutti gli incontri dell’organismo e per giunta hanno anche osato esprimere il proprio parere, non con le stesse modalità da ruggito, ma semplicemente facendo una votazione regolare e pacifica nella quale la rsu del Comune di Terni decideva di sottoscrivere l’ipotesi stralcio del salario accessorio al fine di mettere in pagamento alcune voci salariali contrattualmente previste. Paradossale ci sembra dare fiducia a chi strategicamente non partecipa agli incontri rsu, non partecipa ai tavoli di trattativa non vota per non assumersi le responsabilità e punta il dito contro chi invece ci mette la faccia, siglando ipotesi di accordi che possono sicuramente essere ridiscusse ma nelle sedi dei tavoli negoziali dove nessuno degli urlatori oggi presenti in assemblea ha avanzato alcuna proposta. Senza nessuna pretesa di ‘arrogarsi la rappresentanza del corpo dei vigili urbani…’ la proposta licenziata dalla commissione della polizia locale (partecipata da tutte le sigle sindacali) nata dalla necessità di applicare il contratto può sicuramente essere non condivisa, ma azzerare addirittura una spettanza contrattuale ci sembra eccessivo. Firmare i contratti è un atto di responsabilità verso i lavoratori, non condividerne il contenuto è un atto di democrazia. Ciò che, però, non può essere consentito è dare cifre e notizie false, produttività, ria e partecipazione all’assemblea odierna ne sono un ulteriore esempio. La possibile sospensione – conclude la Fp Cgil – del pagamento delle indennità accessorie conseguente alla mancata firma del contratto obbligherà sicuramente tutti noi ad una ulteriore ed auspicabile riflessione ed assunzione di responsabilità».

Fp Cgil fra chiarimenti e l’attacco a Venturi (Uil)

Nella giornata di giovedì la Cgil Fp di Terni, attraverso Giorgio Lucci e Desirè Marchetti, ha inviato una nota in cui spiega la propria posizione: «Riguardo le note vicende di questi giorni – si legge – ci sembra giusto fornire a chi legge una serie di elementi che riteniamo utili affinché tutti si formino una propria idea sulle modalità e sulla qualità del lavoro che ogni organizzazione sindacale riesce a sviluppare. La rsu è un organismo voluto già dal 1998 dalle organizzazioni confederali e, a differenza delle singole organizzazioni, rappresenta tutti i lavoratori che con il proprio voto ne determinano la composizione eleggendo dei colleghi su liste predisposte dalle organizzazioni sindacali. La rsu ha un suo profilo autonomo, risponde a tutti i lavoratori, il proprio funzionamento viene stabilito da un apposito regolamento all’uopo predisposto dalla stessa, regolamento che deve tenere conto di alcune minime regole generali: la rsu decide a maggioranza dei propri eletti, discutendo su appositi ordini del giorno, le sue deliberazioni sono valide se presente il numero legale (esattamente quello che è accaduto sull’accordo stralcio), il coordinatore è eletto tra i componenti della stessa ed è tenuto a rappresentare la posizione della rsu che è sempre unica, ed opera su mandato della stessa. Per questo: la coordinatrice non può assolutamente ritirare la firma dell’ accordo senza prima aver riconvocato la rsu, la quale sulla base dell’ esito della assemblea può rivedere la propria posizione; la Cgil Fp ha sottoscritto l’accordo un attimo dopo che anche la rsu ne aveva attestato la validità, rispettando la posizione di un organismo che è legittimato dal voto di tutti i lavoratori; la Cgil Fp ha sottoscritto lo stralcio del contratto integrativo, affinchè nelle more della stipula definitiva e completa del Cid l’amministrazione potesse erogare tutte le indennità accessorie a tutto il personale dipendente avente diritto indipendentemente da ruoli e profili. Inoltre ci preme anche sottolineare che non è certo nelle prerogative di una assemblea chiedere le dimissioni di singoli componenti della rsu, i quali non hanno fatto altro che esprimere la propria posizione in una riunione regolarmente convocata. Sottolineiamo pure come è stato veramente scorretto, inopportuno e pericoloso fare nomi e cognomi di chi ha solo regolarmente espletato il proprio mandato, e non fare i nomi di chi invece partecipa ai lavori della rsu solo quando quelle decisioni sono confacenti agli interessi della propria sigla sindacale. Inoltre vogliamo sommessamente ricordare al dottor Venturi, già segretario confederale Uil, già segretario Uil pubblico impiego, già componente rsu, che non è ancora segretario della Fp Cgil di Terni. Per cui cosa pensano e cosa votano i nostri iscritti lo lasci decidere a chi ne ha la piena responsabilità e il mandato a rappresentarli».

Parla l’assessore comunale

Via social, Sonia Bertocco – l’assessore al personale del Comune di Terni e del quale la Uil ha chiesto le dimissioni dopo l’esito dell’assemblea – dice la sua: «Innanzitutto il compito di un amministratore comunale è coniugare gli interessi della città, dei lavoratori, del miglioramento dei servizi, del contenimento dei costi. Azione, quest’ultima, rilevante per un Comune che deve uscire dal dissesto. I dati dicono che in un anno siamo riusciti a riprendere in mano la situazione: ridurre la spesa, riattivare i servizi che erano fermi, riprenderci cura della città. Per questo senza indugiare abbiamo messo mano a una nuova organizzazione, abbiamo provveduto a riattivare una dirigenza che si era pressoché esaurita, abbiamo puntato alla responsabilizzazione di chi gestisce gli uffici.
Ora è in corso una controversia all’interno delle organizzazioni sindacali sulla gestione del salario accessorio, una delle voci della contribuzione dei dipendenti comunali. Come amministratore pubblico al quale il sindaco ha assegnato la delega al personale sono molto rispettosa delle dinamiche tra le forze sindacali. Sento però il dovere di chiedere di fare presto, in quanto vogliamo andare avanti con il nostro lavoro, raggiungere nuovi obiettivi, compresi quelli di applicare nella sua interezza il contratto di lavoro e di sbloccare quelle azioni, per troppo tempo ferme, che consentano di premiare anche dal punto di vista salariale i dipendenti che hanno voglia di fare, nella convinzione che ogni azione di miglioramento dei servizi passi attraverso le persone che ci lavorano. Nell’ottica di fare presto – conclude Sonia Bertocco – chiederemo alle organizzazioni sindacali di rimetterci una loro proposta sulla ripartizione del salario accessorio».

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