Internet, insegnanti e genitori a lezione

A Città della Pieve due giornate formative per sfuggire ai rischi della rete

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La rete, una grande risorsa dietro la quale possono celarsi pericolose insidie, soprattutto per i più piccoli. Per questo, l’amministrazione comunale di Città della Pieve, dopo il grande interesse già dimostrato dai genitori all’incontro sul progetto ‘Cosa (non) ci vogliono dire: mondo giovanile e nuovi linguaggi’, finanziato dalla Regione Umbria ed organizzato dalla Zona sociale 5 del Trasimeno, ha deciso di sviluppare il tema delle dipendenze da social network per rispondere alle crescenti preoccupazioni delle famiglie.

Incontri L’assessorato al sociale e all’istruzione, in collaborazione con il consigliere delegato alla sanità, in accordo con l’Istituto d’istruzione superiore Italo Calvino di Città della Pieve, ha concretizzato questo progetto programmando due giornate formative rivolte ai genitori e agli insegnanti e aperte a tutta la cittadinanza sul tema: ‘Ragazzi e social network: istruzioni per l’uso’. Le lezioni si terranno mercoledì 22 aprile e il 13 maggio prossimi nella sala Sant’Agostino di Città della Pieve, dalle ore 17 alle 20. Parteciperanno i docenti Nicola Donti, trainer in programmazione neuro-linguistica, consulente in Comunicazione nelle relazioni interpersonali e responsabile Sito aziendale AUSL Umbria1 Perugia, e Sonia Montegiove, analista programmatore della Provincia di Perugia, docente informatico e giornalista.

Le tematiche Il 22 aprile si parlerà di come ‘Navigare senza cadere nella rete: quale responsabilità negli educatori?’ e verranno illustrate le azioni di prevenzione, analisi dei sintomi e terapia che i genitori possono attuare oltre alle responsabilità degli adulti nell’educare i ragazzi al corretto utilizzo del web 2.0, senza entrare nello specifico del funzionamento dei social ma rimanendo su alcuni principi fondamentali di condivisione e costruzione di comportamenti virtuosi. Il 13 maggio, invece, si affronterà il tema ‘Più sicuri in rete con consapevolezza, conoscenza, competenza’, poiché per vivere sicuri in un mondo che definiamo virtuale, ma che virtuale non è, occorre conoscere a fondo i comportamenti utili a definire la privacy e la reputazione in rete. La rete ricorda, conserva a lungo termine tutto ciò che scriviamo, commentiamo, fotografiamo e filmiamo per poi condividere. E in rete siamo ciò che condividiamo.

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