Istigazione al suicidio, accusato un 53enne

Terni: la morte di un agente assicurativo nel 2013 ha spinto la procura a chiedere il rinvio al giudizio del socio in affari dell’uomo

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La vicenda è, oltre che dolorosa, particolarmente delicata. E riguarda il suicidio, avvenuto il 5 marzo del 2013, di un agente assicurativo 62enne di Terni. L’uomo, dopo aver parcheggiato la propria auto a lato della carreggiata, si era gettato nel vuoto dal viadotto di Toano, lasciando nella disperazione i propri familiari.

L’indagine Quel fatto, nel tempo, è poi finito all’attenzione della procura di Terni – in particolare del pm Raffaele Perisi – e della polizia di Stato che hanno eseguito tutta una serie di accertamenti, sfociati nell’apertura di un fascicolo per ‘istigazione al suicidio’, reato contestato al socio in affari dell’uomo, 53enne ternano. Secondo l’accusa quest’ultimo, attraverso continue vessazioni legate a ragioni economiche e personali, avrebbe spinto il collega a compiere il tragico gesto.

Il processo L’ultima udienza del procedimento si è tenuta mercoledì mattina di fronte al gup Federico Bona Galvagno con i legali dell’agente 53enne – gli avvocati Lorenzo Filippetti di Terni e Salvatore Sciullo di Roma – che hanno chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato, condizionato all’escussione di tutta una serie di testimoni. I familiari dell’agente assicurativo deceduto si sono invece costituiti parte civile attraverso l’avvocato Sauro Gili. Il processo, in camera di consiglio, inizierà la prossima estate.

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