«Istituzioni ostaggio»: ‘veglia’ M5S a Perugia

«Il caos sulle nomine della sanità ha bloccato il consiglio regionale»: i 5 Stelle pronti a manifestare lunedì pomeriggio in piazza Italia

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Una ‘veglia per la democrazia’, a difesa delle istituzioni e «contro il Pd che usa il consiglio regionale come una propria appendice». Il tutto ‘condito’ da candele e lumini accesi, «ad evocare lo stato comatoso di un’istituzione – l’assemblea di palazzo Cesaroni – morente».

«Istituzioni abusate» Ad organizzare l’iniziativa, che si terrà lunedì 29 febbraio dalle 19 alle 19 e 30 sotto la sede del consiglio regionale, in piazza Italia, è il gruppo del M5S in Regione. L’ultimo episodio indigesto è il ‘balletto’ delle nomine nella sanità regionale che, oltre a scuotere il Pd umbro e la maggioranza che governa l’Umbria, è stato seguito da uno stallo sostanziale dell’assemblea: «La seduta del consiglio prevista per martedì 1° marzo – denunciano i pentastellati – è stata annullata per l’assenza di tutti i componenti della coalizione di maggioranza, per ‘improrogabili impegni’ degli interessati».

Stallo La tensione, culminata nelle dimissioni dell’assessore alla sanità Luca Barberini e seguita da ‘strappi’ e tentativi di dialogo, ha prodotto secondo il M5S umbro «un blocco istituzionale in un periodo peraltro fitto di impegno, legati soprattutto all’iter del documento di programmazione economica. Se le commissioni proseguono il proprio lavoro, l’aula invece è ferma e trattata come una sinecura».

Le denunce «Dopo aver portato il caso all’attenzione penale della procura della Repubblica di Perugia, dopo aver presentato numerose interrogazioni su ‘percorsi costruiti’ e ‘ricatti’, dopo aver richiesto l’audizione del magnifico rettore alla luce del malessere espresso pure dall’università, dopo aver ascoltato personale medico e paramedico, dopo aver denunciato ‘fisicamente’ barelle in corsia e chilometriche liste di attesa, oggi – affermano i consiglieri 5 Stelle – riteniamo opportuno continuare nell’azione di difesa delle nostre istituzioni e della nostra Sanità- dai reiterati assalti affaristici e lottizzatori condotti dai vecchi partiti».

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