La 27enne artista ternana Maurizi protagonista con ‘L’arte del sonno’

Le sue 22 opere in mostra in occasione della fiera della castagna a Melezzole

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‘L’arte del sonno’. Questo il titolo della mostra di una giovane artista ternana, la 27enne Francesca Silvia Maurizi, in esposizione a Melezzole da sabato in occasione della fiera della castagna.

Il significato

La giovane, diplomatasi all’Orneore Metelli e laureata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 2022 in Toscana ha concluso il master in illustrazione e concept art alla ‘TheSign Academy’; in passato ha realizzato una copertina per Repubblica ed è stata pubblicata su riviste culturali come ‘Snaporaz’. «‘Chi dorme non piglia pesci’, perché nei sogni, coi pesci, ci può volare. Dalla pittura al disegno digitale, le atmosfere oniriche fanno da minimo comun denominatore ad ogni mio lavoro. Disegnare scene mai vissute – spiega in merito alla mostra – e spazi incredibili mai visti, se non nel il mio inconoscio, mi permette di renderli reali e di riviverli tutte le volte che voglio. Spesso, per quanto surreali e complessi, i sogni nascondono un significato molto semplice, per nulla artefatto, che ha a che fare con i nostri desideri e pensieri più naturali e risolvono, in modo molto semplice e banale, problemi e complicazioni inutili che noi stessi abbiamo creato. Durante il sonno, il tempo passa e non abbiamo l’ansia di sapere che ore sono ma semplicemente ci viviamo l’esperienza densa di emozioni, positive e negative. Sarebbe bello smettere di associare all’atto del dormire la perdita di tempo, di riposare di più, e, in generale, avere maggior tempo per noi stessi, per contemplare tutto ciò che si distacca dalla razionalità e dal pragmatismo, dalla continua corsa a tempo che sembra essere la nostra vita».

Le opere proposte e la critica

«Le opere proposte, realizzate con un segno essenziale e spesso con colori brillanti e antinaturalistici, alludono ad un mondo in cui sogno e realtà si fondono e confondono con rimandi culturali ad opere del surrealismo, al mondo della cultura africana, all’espressionismo tedesco, alle atmosfere esotiche di Gauguin o ancora, alle prospettive stranianti di Dalì», scrive Paolo Stefanini. Le 22 opere dell’artista, realizzate con tecniche che spaziano dal disegno digitale alla pittura a olio al collage di chine e xilografie, resteranno in mostra fino al 29 ottobre.


 

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