Aziz, il fratello picchiato: «Non c’entriamo»

Ai microfoni di Virus (Rai2) il ragazzo è apparso con il volto tumefatto: «Situazione brutta per la mia famiglia. Ma non siamo assassini»

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Un episodio inquietante, in parte confermato nella giornata di giovedì dall’Imam Mimoun El Hachmi che guida la comunità marocchina a Terni: «Si è vero, l’aggressione c’è stata. Il ragazzo è stato spinto, è caduto a terra ed ha riportato ecchimosi e segni al volto. Il fatto mi è stato confermato dai familiari con cui parlerò di nuovo stasera. Sono tutti amareggiati e scossi e c’è, comprensibilmente, poca voglia di parlare».

Il racconto E così, con il volto tumefatto, segnato, è apparso Samir El Abboubi nell’intervista andata in onda giovedì sera durante la trasmissione ‘Virus’ di Rai2, condotta da Nicola Porro. Il ragazzo ha spiegato: «Stavo camminando, mi hanno avvicinato e menato in tre. Poi sono caduto con la faccia sull’asfalto». Molto provato, Samir ha poi aggiunto: «Chiedo scusa ai genitori del povero ragazzo, andrei anche trovarli, ma per la mia famiglia la situazione a Terni e un po’ ovunque, è brutta. Sembra che l’abbiamo ammazzato noi, ma non siamo così».

Il fatto Il fratello di Amine Aassoul, l’omicida di David Raggi, sarebbe stato aggredito a schiaffi e pugni, a quanto pare da soggetti al momento ignoti. Il fatto sarebbe avvenuto martedì sera a Terni, all’interno di un parcheggio alla fine di via Roma ma il ragazzo, che ha 22 anni, non ha sporto alcuna denuncia alle forze dell’ordine né si sarebbe fatto medicare in pronto soccorso. La famiglia del giovane nella giornata di giovedì avrebbe lasciato la città per trasferirsi temporaneamente nelle Marche. La madre del ragazzo sarebbe invece rientrata nel suo paese di origine.

Sconcerto Eloquente il commento di Diego Raggi, fratello di David: «Così mio fratello è stato ucciso una seconda volta. Il nostro è stato e sarà sempre un messaggio di pace, di solidarietà. Per quello che è accaduto, paghi chi deve pagare. Nessun altro».

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