L’Umbria inserisce i cambiamenti climatici nel proprio Statuto

L’iniziativa M5S è stata accolta all’unanimità: «Prima regione in Italia ed Europa»

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La Regione Umbria ha inserito i cambiamenti climatici nel proprio Statuto. C’è il via libera all’unanimità in seguito all’iniziativa a firma M5S: «La prima in Italia ed in Europa», esulta il consigliere regionale Thomas De Luca.

L’articolo 11-ter

Ora si riconosce «il grave rischio contemporaneo e le conseguenze locali e globali dei cambiamenti climatici per l’integrità e la sopravvivenza delle specie viventi. L’articolo si inserisce nei commi successivi come una vera e propria clausola climatica in cui si afferma che ‘la Regione adotta e promuove politiche volte a sostenere la transizione ecologica e la progressiva riduzione delle cause antropiche dei cambiamenti climatici, in armonia e d’intesa con tutti i livelli istituzionali nazionali ed internazionali, ai fini del raggiungimento della neutralità climatica’», sottolinea l’esponente pentastellato.

L’impegno

Il testo inoltre introduce il tema ‘delle politiche volte all’adattamento delle comunità al fine di ridurre e mitigare gli effetti delle crisi climatiche’. «Argomento che è ormai al centro dell’agenda politica di ogni governo mondiale, nazionale e locale, che si occupa di affrontare siccità prolungate, ondate di calore ed eventi estremi senza precedenti. L’articolo sancisce quindi la necessità di una valutazione climatica alla base di ogni politica regionale, non solo nella pianificazione territoriale ma anche nella tutela dei diritti della persona e nella tutela della biodiversità e dell’ambiente. Un impegno rivoluzionario nel fronteggiare la sfida del cambiamento climatico – il pensiero di De Luca – attraverso un cambio di paradigma nel suo atto fondamentale. La Regione Umbria così facendo riafferma il primato della politica e la centralità del metodo scientifico come guida dell’azione dei legislatori. La crisi climatica è già qui e le sue conseguenze sono visibili in maniera estremamente preoccupante. Prenderne atto è il passo necessario per cominciare a ripensare urbanistica, pianificazione economica, agricoltura, sanità, protezione civile in modo da salvare vite umane e mettere in sicurezza le nostre città in questa nuova e mutata realtà. La modifica dello Statuto regionale è stata frutto di un lungo processo promosso dal presidente della Commissione Statuto, Daniele Carissimi, di consultazione e confronto con costituzionalisti ed esperti del diritto; è il primo caso di ‘costituzionalismo climatico’ in Europa che, ad oggi, vede solo 12 paesi nel mondo ad averne fatto esplicito riferimento. Un esempio che ci auguriamo possa diventare la base di politiche concrete per il presente e il futuro dei nostri figli».

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