Mario Ruozi Berretta: «Terni ti deve tanto»

Ultimo saluto nella chiesa di San Francesco all’imprenditore scomparso giovedì all’età di 90 anni. Presenti autorità e tanti cittadini

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«Moralmente, oggi qui c’è tutta la città. Perché Mario Ruozi Berretta ha fatto del bene a tanti e Terni ha un dovere di riconoscenza nei suoi confronti». È nelle parole con cui don Franco Semenza ha aperto l’omelia che c’è il senso della perdita che ha colpito la comunità ternana a seguito della morte dell’imprenditore, scomparso giovedì all’età di 90 anni.

Addio A dare l’ultimo saluto all’ex presidente della Camera di Commercio – alla guida dell’ente camerale dal 1991 al 2009 -, membro del cda della Cassa di Risparmio di Terni e Narni e della Fondazione, imprenditore alberghiero di successo, c’erano in tanti venerdì pomeriggio. Gremita la chiesa di San Francesco, non solo di autorità, ma anche di tanti comuni cittadini che hanno testimoniato vicinanza ai familiari di Mario Ruozi Berretta, alla moglie Maria Gabriella, alle figlie Maria Antonietta, Elisabetta, Francesca e Cristina ed ai parenti tutti.

Lungimiranza Uomo di profonda fede, Mario Ruozi Berretta è stato fra gli ‘uomini forti’ dell’imprenditoria e della società ternana, lungimirante nella sua capacità di andare ‘oltre’ la prospettiva industriale di una città che, forse, pensava di avere il futuro garantito fra siderurgia e chimica. Ma non era – e non è – così, e Mario Ruozi Berretta ha saputo costruire, creare, inventare e dare slancio ad un’economia che, anche nella lunga fase in cui ha guidato la Camera di Commercio, è stata sempre caratterizzata da fasi alterne e momenti di profonda crisi. Durante la crimonia funebre, particolarmente sentita, è stata attivata una raccolta di fondi che la famiglia Ruozi Berretta destinerà all’associazione ‘Terni x Terni Anch’io’.

La Camera di Commercio Cordoglio per la scomparsa di Mario Ruozi Berretta viene espresso dalla Camera di Commercio di Terni attraverso il presidente Giuseppe Flamini, il segretario generale Giuliana Piandoro e il personale tutto. «Per me è stato un amico – afferma Flamini – intraprendente, tenace, capace di farsi interprete delle attese del nostro territorio, facendo interagire locale e globale, famiglia, impresa e società. Mi piace ricordare la sua grande capacità di fare squadra con le altre istituzioni, condividendo progetti, pensieri, intuizioni, con una grande volontà di ‘fare sistema’».

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