Massa Martana: «Stop subito al tiro a volo»

Legambiente e un comitato di cittadini parla di inquinamento – ambientale e acustico – e presenta un esposto per chiedere alla Procura della Repubblica di intervenire

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di Legambiente Umbria

Immaginate di trovarvi nel bel mezzo dell’Italia,in una delle regioni più verdi e amene,nel crocevia dei luoghi più ricchi di storia e cultura del mediterraneo… in uno dei luoghi che tutto il mondo ci invidia.

Immaginate questo luogo come la vostra casa in cui avete riversato le speranze del vostro futuro,il luogo in cui far crescere i vostri figli. Ora immaginate questo stesso luogo inquinato dal piombo al punto di trovarlo in dosi massicce nei campi coltivati a frutta e verdura… e immaginate il silenzio delle campagne interrotto continuamente dal rumore assordante di spari di fucile in rapida successione,ogni giorno e ogni ora. Questo posto esiste e si chiama Massa Martana e non si trova in una zona di guerra.

Qui trent’anni fa nasce una struttura, una piccola realtà sportiva che negli anni si espande incurante dei problemi arrecati ad ambiente e abitanti; la struttura in questione è un Tiro a Volo dal nome evocativo quanto inappropriato “Umbriaverde” e ora impianto internazionale composto da sette campi di tiro.

Le amministrazioni, che negli anni dovevano sorvegliare e pretendere il necessario adeguamento previsto in ragione delle mutate finalità, si sono rese sempre assenti se non accondiscendenti, complice anche il silenzio per il senso di impotenza degli abitanti, sicuri che contro la prepotenza dei proprietari nulla si sarebbe potuto fare.

Un comitato di cittadini, esasperati da questa situazione e decisi a tutelare la propria salute,il proprio diritto di godere dei luoghi e i propri interessi economici,ha iniziato una battaglia contro il Tiro a Volo e contro quella stessa amministrazione, la stessa che dovrebbe tutelarli, una battaglia che ormai dura da oltre due anni!

Finalmente, su richiesta dei residenti, l’ARPA effettua campionamenti acustici e sul suolo appurando il grave inquinamento da piombo e il superamento dei limiti di tollerabilità acustica.

La stessa ARPA, rilevando l’intollerabilità delle emissioni acustiche, suggerisce la mitigazione dei rumori attraverso l’insonorizzazione della struttura e indica la necessità di bonificare l’area con conseguente cessazione delle attività inquinanti. Prescrizioni del tutto ignorate dalla proprietà del Tiro a Volo, nonostante il Comune di Massa Martana abbia emesso ordinanza contro l’inquinamento acustico e ambientale.

Ad oggi il Tiro a Volo di Massa Martana continua indisturbato la sua attività inquinante indifferente alle ordinanze e alle prescrizioni degli uffici tecnici dell’ARPA; di contro il comune di Massa Martana appare sordo ai richiami di ARPA e dei cittadini che lo stesso comune dovrebbe tutelare.

Il comitato di cittadini formatosi, supportato dall’avvocato Emma Contarini del Centro di Azione giuridica di Legambiente Umbria, ha quindi deciso di presentare un esposto per chiedere alla Procura della Repubblica la verifica di sussistenza del reato previsto e punito dall’art. 659 del Codice Penale, Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone,oltre al reato di inquinamento ambientale con l’aggravante della reiterazione di reato. Il territorio in cui viviamo e la sua tutela è un diritto dovere di tutti noi.

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