Maxi evasione fiscale: 24 persone denunciate

6 milioni di euro di redditi sottratti a tassazione, 2 milioni di Iva detratta indebitamente e 24 soggetti denunciati alla procura della Repubblica: questi i numeri della maxi indagine ‘Iron men’ realizzata dalla Guardia di finanza di Città di Castello, andata avanti per tre anni con tredici interventi ispettivi, incentrata su diverse imprese metalmeccaniche del tifernate.

Tasse ‘abbattute’ Attraverso quelle che vengono definite ‘alchimie contabili’, le imprese avrebbero realizzato un giro vorticoso di fatture false per aumentare in maniera fittizia i costi sostenuti, riducendo automaticamente le imposte da versare all’erario. Nel corso delle indagini sono stati individuati anche cinque soggetti, evasori totali.

Il ‘sistema’ A seconda della convenienza fiscale, attraverso dei soggetti ‘di comodo’, le aziende si scambiavano fatture relative ad operazioni inesistenti, fra cui lavorazioni ‘fantasma’ svolte presso cantieri navali. In un caso le imprese sono riuscite addirittuea a simulare la vendita di un carro ponte da cinque tonnellate, per un valore di quasi mezzo milione di euro.

Centro Italia L’indagine vede implicati anche soggetti operanti al di fuori dell’Umbria, fra cui una società di Ancona e una di Firenze, totalmente sconosciute al fisco ma in grado di fatturare milioni di euro per false prestazioni di manodopera ad alcune delle aziende finite sotto la lente delle Fiamme Gialle di Città di Castello.

Sequestri Nei confronti di uno degli imprenditori più coinvolti nella frode fiscale, è stato già eseguito – su disposizione dell’autorità giudiziaria – il sequestro preventivo di un capannone industriale e della propria abitazione.

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