Morire di scippo, reazioni sdegnate

Perugia, le prese di posizione dopo la morte di Loredano Maranini

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Il coro è unanime. I toni un po’ diversi, ma la morte di Loredano Maranini in seguito ad uno scippo subito domenica pomeriggio a Perugia, sta provocando prese di posizione molto decise.

Il Consap Particolarmente dura la presa di posizione del segretario nazionale del sindacato di polizia Consap, Stefano Spagnoli: «Anche a Perugia, per colpa di uno stato (volutamente con la ‘s’ minuscola) che ha rinunciato a garantire la sicurezza ai suoi cittadini, abbiamo avuto l’ennesima vittima per mano di un criminale extracomunitario che non doveva stare nel nostro Paese. Lo scellerato smantellamento della capacità di azione preventiva delle forze dell’ordine e l’assoluta mancanza della certezza della pena sono le cause dell’escalation criminale che da nord a sud sta investendo la penisola senza risparmiare regioni come l’Umbria, che non può più essere considerata un’isola felice».

La sequenza A Perugia, insiste Spagnoli, «a pagare il prezzo di una politica, evidentemente più interessata ai malaffari che alle esigenze di sicurezza dei cittadini, questa volta è stato un povero anziano che è stato sbattuto a terra ed ucciso da un criminale durante uno scippo. Questo omicidio è purtroppo l’ennesimo di una lunga serie avvenuti in Umbria in pochi mesi; si ricordi il povero anziano soffocato, Giulio Moracci, e il giovane David Raggi, entrambi uccisi a Terni per mano criminale di stranieri pregiudicati ed irregolari sul nostro territorio».

Le circostanze Secondo il segretario del Consap sarebbero «inquietanti poi le modalità dell’arresto del cittadino marocchino Maloul Nabil, che stanno trapelando – prosegue Spagnoli – il presunto assassino infatti sarebbe stato riconosciuto da testimoni mentre si recava all’obbligo di firma perché già gravato da altri reati, quindi un individuo socialmente pericoloso. Circostanza questa, che se confermata, rende ancora più necessaria una stretta sul fronte della certezza della pena – conclude Stefano Spagnoli – affinché l’impegno delle Forze dell’ordine gravoso e penalizzato da un deficit di personale che solo in Polizia sfiora le 40 mila unità, non sia vanificato consentendo a pluri-pregiudicati di ammazzare in pieno giorno, per rapinare pochi spicci ad un anziano».

La Lega Nord Anche i Consiglieri della Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, «condannano duramente l’atto di criminalità che si è consumato a Perugia e costato la vita ad un anziano della città. Non esistono scusanti per chi ha compiuto un gesto talmente brutale e incivile. Chiediamo una pena adeguata per l’assassino che tra l’altro, a quanto ci risulta, è irregolare e pregiudicato. Non poteva, quindi, stare in Italia e, soprattutto, in stato di libertà. Se venisse confermato che siamo di fronte ad un soggetto clandestino e pregiudicato, si tratterebbe di un altro caso dove un cittadino umbro muore a causa di qualcuno che non doveva essere in Italia a piede libero».

Schedatura Fiorini e Mancini, poi, chiedono «che sconti la pena adeguata nel carcere del proprio Paese. In poche parole: in manette e rimpatriato. Nessun’altra punizione sarebbe più giusta per queste persone che credono di poter fare quello che vogliono in un Paese che li ospita. Basta con tutto questo buonismo, a rimetterci sono i cittadini umbri. Chiediamo la schedatura di tutti gli immigrati in attesa del completamento dell’iter giudiziario di espulsione».

La Cgil di Perugia Filippo Ciavaglia, segretario della Cgil perugina, esprime invece «forte cordoglio per questo drammatico episodio che ripropone con forza un tema che ultimamente sembra essere stato accantonato, quello della sicurezza delle nostre città, luoghi tradizionalmente esenti da fenomeni di violenza e criminalità diffusa, ma che in questi anni di crisi e continui tagli al sistema pubblico rischiano di scontare un deterioramento della coesione sociale, che ha poi evidenti ricadute anche sulla sicurezza di cittadine e cittadini umbri. Come Cgil non chiediamo più polizia (anche se di certo i tagli subiti hanno avuto pure i loro effetti), ma amministrazioni pubbliche più attente e disponibili a collaborare, mettendo a sistema le risorse (seppure scarse) che ancora esistono».

 

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