Movida e sicurezza: confronto acceso

I giovani dell’associazione Ephebia rilanciano il dibattito sul centro storico. E c’è chi chiede un’ordinanza anti vetro

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Idee di centro a confronto: la politica, almeno in senso stretto, c’entra poco. Il dibattito sul centro storico di Terni – su cio che è, oggi, e su come dovrebbe essere – non si placa. Ad alimentarlo, non solo i fatti di cronaca succedutisi negli ultimi tempi, ma anche esigenze, concezioni, sensibilità e – in fondo – età diverse.

Il comitato I residenti di ‘Vivere il centro storico’, attraverso il presidente Marcello Giovannetti, tuonano da tempo contro il degrado del cuore della città, «lasciato in balia di spacciatori, di gruppi di ubriachi e delinquenti che lo devastano regolarmente». Uno stato di cose collegato a quella che il comitato definisce ‘malamovida’, fenomeno «da estirpare per avere finalmente un centro a misura di residenti, che sia un ‘luogo del silenzio’, sicuro e vivibile».

I GIOVANI DI EPHEBIA DICONO LA LORO: VIDEO

L’associazione Parole che hanno scatenato la replica dell’associazione Ephebia, secondo cui la sicurezza la dà solo un centro ‘vissuto’, non vuoto nè tantomeno ‘silenziato’. Un centro – questo l’appello lanciato a residenti ed esercenti – da animare e riempire con iniziative sociali e culturali. Per riaffermare una presenza ‘civica e viva’ su spazi che, viceversa, potrebbero finire in mano a soggetti tutt’altro che raccomandabili.

Il corsivo Un centro ‘silenzioso’ – ma forse anche vuoto e spento – come alcune periferie: nel dibattito si inserisce anche Walter Patalocco che con il suo corsivo (‘Tra centro e periferia: istruzioni per l’uso’) offre alcuni spunti di riflessione importanti sul rapporto fra sicurezza, qualità della vita e l’esigenza di rendere la città, tutta e non solo il suo cuore pulsante, più ‘vissuta’.

Stop al vetro Da Terni Città Futura parte una richiesta diretta al sindaco: quella di emettere un’apposita ordinanza anti-vetro – non diversa da quelle applicate in altre città, fra cui Perugia – che limiti il consumo di bevande in contenitori di vetro, dalla sera al mattino seguente. «L’ordinanza anti-vetro – dice Michele Rossi – rappresenterebbe un importante passo in avanti, un atto concreto che questa amministrazione può fare da subito, al pari di altri provvedimenti di contrasto all’accattonaggio e all’abuso di alcol».

Le ‘ronde’ C’è stato poi chi, come Paolo Crescimbeni, nel pieno dell’onda emotiva scaturita dall’omicidio di David Raggi, aveva ipotizzato di incrementare i controlli anche attraverso «pattuglie di volontari disarmati». Una proposta che aveva fatto animato il dibattito politico, incentrato – nell’atto approvato all’unanimità dal consiglio comunale – anche sui temi della vigilanza, delle risorse e dei mezzi a disposizione della polizia municipale e di un sistema di video sorveglianza che potrebbe contare sulle risorse regionali del patto ‘Terni città sicura’.

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