di S.F.
«Il progetto esecutivo dovrà prevedere schermature vegetali al fine di mitigare l’impatto visivo dell’impianto dalla strada provinciale ed integrazione della vegetazione lungo le sponde del fiume». È una delle prescrizioni della commissione tecnica regionale per le valutazioni ambientali in merito al maxi impianto flottante di potenza nominale pari a 9,99 MWp che la Edison Rinnovabili Spa vuol realizzare in località San Crispino, a Narni, sul lago artificiale di cava sviluppatosi in seguito alle attività estrattive della Calcestruzzi Cipiccia: c’è il via libera della Regione sulla non necessità di verifica di assoggettabilità a Via.
Semaforo verde
La firma sull’atto è del dirigente Andrea Monsignori e l’esclusione della Via c’è perché il «progetto non comporta impatti ambientali significativi e negativi». L’obiettivo della Edison – l’istanza è a firma del procuratore della società, Pierluigi Nalin – è realizzare un impianto fotovoltaico con posizionamento di strutture galleggianti (oltre 1.500 zattere per ospitare i moduli ed i convertitori statici) in un’area pari al 35% dell’intero specchio acqueo, pari a circa 8,93 ettari. In più è prevista la realizzazione di un’opera di connessione alla Rtn con cavidotto interrato fino alla centrale di San Pietro da 6,5 chilometri di lunghezza. L’unica osservazione pervenuta è della Provincia di Terni. ‘iter riguarda un’ansa circondata da una fascia sottoposta a tutela paesaggistica.
I flussi
L’altra prescrizione contenuta del documento – ante operam – riguarda ancora il progetto esecutivo: «Dovrà contenere la stima dei flussi di traffico indotto in fase di cantiere in relazione al flusso esistente con riferimento agli aspetti acustici e delle polveri». La commissione regionale si è riunita lunedì 15 maggio ed è costituita da Mariagrazia Possenti, Francesco Longhi, Emanuela Siena, Roberta Panella, Caterina Torcasio, Loredana Natazzi, Michele Cenci e Simone Padella.