Nuovo piano sicurezza: Terni si divide in tre

Sarà operativo dal 1° giugno: ruolo più ampio per le polizie locali e un’organizzazione fatta di scambi costanti fra le forze dell’ordine

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Diventerà ufficialmente operativo dal prossimo 1° giugno, anche se già da tempo le forze dell’ordine hanno attuato più di un contenuto del nuovo piano coordinato di controllo del territorio che riguarda Terni e Orvieto. Dal punto di vista pratico il capoluogo verrà suddiviso in tre zone operative, anziché le due tradizionali, e le polizie locali avranno un ruolo più ampio in merito a tutta una serie di irregolarità e reati riguardanti il degrado urbano (dal fenomeno della prostituzione a quello dell’accattonaggio, fino al danneggiamento del patrimonio pubblico e privato).

«UN PIANO INTELLIGENTE»: PARLA GIANPIERO BOCCI

Prefettura, piano coordinato controllo Terni e Orvieto, Bocci - 23 maggio 2016 (2)Terni divisa in tre I contenuti del nuovo piano sono stati illustrati lunedì pomeriggio in prefettura. In base ai cambiamenti socio demografici, la città di Terni verrà suddivisa in tre zone: la prima – nord – include le aree di borgo Rivo, Gabelletta, Maratta e Cospea. La seconda interessa il centro cittadino e la terza riguarda l’area Est (acciaierie) e si estende fino all’ospedale e al quartiere Cesure. Il tutto – è stato detto – per ottimizzare il controllo del territorio e attuare interventi più tempestivi in caso di necessità.

Il prefetto «Nonostante una diminuzione dei reati predatori – ha spiegato il prefetto Angela Pagliuca – non possiamo permetterci di abbassare la guardia. La conoscenza del territorio da parte dei principali soggetti della sicurezza cittadina, polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale dello Stato e polizie locali, diventa fondamentale in un’ottica di prevenzione e, se necessario, di repressione dei reati. Terni e Orvieto vengono suddivise in zone precise, elaborate in base all’evoluzione urbanistica, demografica e all’indice di delittuosità. Un concetto centrale sta nella piena integrazione fra le varie forze dell’ordine, a prescindere dalle competenze di base, incentrata su una piena condivisione delle informazioni come già avviene nell’ambito del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica».

La polizia locale «In questo discorso si inserisce il ruolo di maggiore responsabilità della polizia locale, anche in relazione alla normativa che individua nel sindaco un punto di riferimento per la sicurezza urbana. Questo piano – ha aggiunto il prefetto – è stato predisposto sulla base delle riunioni che si sono tenute in questura, rappresenta una ridefinizione della pianificazione già attiva dal 2003 e recepisce le nuove linee strategiche contenute nella direttiva del ministro dell’Interno del 30 aprile 2015».

Prefettura, piano coordinato controllo Terni e Orvieto, Bocci - 23 maggio 2016 (1)Il questore Parole a cui hanno fatto eco quelle del questore Carmine Belfiore: «Da tempo le forze dell’ordine di questo territorio si riuniscono periodicamente, mettendo in comune non solo le attività di controllo svolte nell’arco dell’intera giornata, ma anche condividendo informazioni, notizie, segnalazioni che giungono da comitati, associazioni e cittadini. In questo contesto il nuovo piano razionalizza ciò che già facciamo ogni giorno, con un salto di qualità dal punto di vista logistico e organizzativo».

Zone ‘sensibili’ All’incontro di lunedì in prefettura, oltre al sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e a quello di Orvieto Giuseppe Germani erano presenti i vertici delle forze dell’ordine: il questore Belfiore, il comandante provinciale dei carabinieri Giovanni Capasso, della guardia di finanza Vincenzo Volpe, della Forestale Gaetano Palescandolo e della polizia municipale di Terni, Federico Boccolini. Rispetto alla città della Rupe, questa verrà suddivisa in due macro aree – nord e sud – con attività di controllo in linea con quelle sin qui attuate. Ogni macro area, sia per Terni che per Orvieto, individua poi alcuni punti ‘sensibili’ fra cui uffici postali, banche e zone a rischio dal punto di vista dei reati contro il patrimonio e la persona.

Il sottosegretario Per Gianpiero Bocci «il fatto che il nuovo piano si definisca ‘coordinato’ da già l’idea di quale sia il vero obiettivo. A Terni è vero che c’è un trend decrescente dei reati contro il patrimonio, ma questa città nel 2015 ha contato tre omicidi per i quali resta un dolore forte. Tre episodi che rischiano di azzerare la soddisfazione di aver mantenuto una buona qualità della sicurezza. La suddivisione della città in tre aree anziché due (la precedente linea di demarcazione era rappresentata da corso Tacito, ndR) tiene conto della crescita di alcuni quartieri e anche dei rischi insiti nella cosiddetta ‘criminalità pendolare’ legata soprattutto alla vicinanza con Roma. Si tratta di un aggiustamento forte, scientifico e chirurgico. In questo senso la collaborazione fra prefetto, forze dell’ordine e le amministrazioni comunali di Terni e Orvieto è stata massima ed efficace».

Più potere ai sindaci Il sottosegretario all’Interno ha poi ringraziato il sindaco Di Girolamo per lo sforzo compiuto con l’installazione di 22 nuove telecamere di sorveglianza: «Ciò dimostra che il patto di sicurezza firmato in passato non era solo un contenitore di buoni principi, ma un atto concreto che dimostra la sintonia fra istituzioni locali e governo». Poi, sul nuovo ruolo della polizia locale: «Fra pochi giorni il governo approverà un decreto sulla sicurezza urbana che incrementa di molto il potere dei sindaci e il ruolo delle polizie locali. In questo senso in provincia di Terni si anticipa un po’ ciò che accadrà da qui a breve, in linea con le proposte dell’Anci nazionale».

Reati e rischio terrorismo Sul tema della sicurezza urbana Gianpiero Bocci si è poi scagliato contro gli esercenti e i titolari di locali «che continuano a servire da bere al di fuori degli orari previsti, a persone minori o già evidentemente ubriache, che non fanno nulla per evitare che diventino punti di ritrovo per balordi. Queste complicità a volte rappresentano la premessa per fatti gravi, pesanti. Le multe non bastano ed è giunto il tempo di attuare decisioni drastiche come la stessa chiusura. Non può esserci tolleranza con chi lucra, mettendo a rischio la sicurezza di tutti». Infine per l’esponente del governo «in provincia di Terni non sussistono particolari rischi legati al terrorismo. Nessuno può dirsi fuori da questo discorso e in Italia il principale timore è legato ad iniziative di possibili ‘lupi solitari’. Ma le attività di intelligence condotte sul territorio ci dicono che questa eventualità è piuttosto remota».

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