Omicidio a coltellate, arrestato il figlio

Federico Bigotti è da sabato pomeriggio in carcere. E’ accusato di aver ucciso la madre, Anna Maria Cenciarini

Condividi questo articolo su

Omicidio aggravato. E’ stato portato in carcere con questa accusa Federico Bigotti, il figlio minore di Anna Maria Cenciarini, la donna trovata morta in una pozza di sangue lo scorso 28 dicembre nella cucina della sua abitazione a Varesina, tra le colline di Città di Castello.

La versione di Federico La svolta sulle indagini sarebbe arrivata dai primi risultati dell’autopsia anche se il racconto del figlio, l’unico in casa con la madre quella mattina, non aveva mai convinto gli inquirenti. Il giovane, indagato per omicidio già il giorno successivo il ritrovamento del cadavere, aveva raccontato di aver sentito delle urla, di essere corso in cucina e di aver visto la madre che si pugnalava da sola ma di non essere riuscito a fermarla. Poi aveva affermato di essere corso in camera sua e aver chiamato il padre e il fratello che erano fuori per lavoro insieme.

L’autopsia Dieci coltellate, così è morta Anna Maria Cenciarini. L’autopsia ha, però, fugato i tanti dubbi che avvolgevano la morte della donna in un mistero. I risultati dell’esame, durato più di dieci ore e spediti nei giorni scorsi alla Procura di Perugia che coordina le indagini, hanno fatto emergere che la donna è stata colpita alle spalle, in cucina, mentre era ancora in pigiama. Una ferita, quella mortale, alla gola, altre sul petto e nelle mani, forse in un disperato tentativo di difendersi dall’assassino. Qualche colpo potrebbe essere stato inferto anche quando la donna era già a terra.

L’hashish Anna Maria era molto conosciuta a Città di Castello e la sua morte ha lasciato l’intero paese sgomento. Soprattutto ora che il figlio è stato portato in carcere, a Capanne, indagato per omicidio aggravato. Una famiglia per bene, Federico aveva forse qualche problema come tanti giovani oggi, ma nulla che lasciasse presagire un epilogo tanto drammatico. Non aveva un lavoro, sognava di fare l’attore, il comico o di sfondare nel mondo dello sport, per questo era dimagrito molto di recente. Negli ultimi tempi gli stessi genitori lo avevano accompagnato nei vari ristoranti della zona per consegnare il curriculum. Fumava hashish, qualche tempo fa era stato anche fermato dai carabinieri con una modica quantità di droga. Secondo le analisi anche la mattina dell’omicidio Federico ne aveva fatto uso.

Social network Sul suo profilo Facebook Federico postava le foto del suo fisico scolpito, tanti selfie, quasi tutti a dorso nudo, in camera sua. «Le carezze sui graffi si sentono di più» è la frase che accompagna una delle sue immagini del profilo che lo ritrae sorridente, sereno, disteso sul letto. Lo stesso sorriso che aveva accennato, senza parlare, all’uscita dalla Procura dopo che gli era stato notificato l’avviso di garanzia per l’omicidio della mamma. «Riposa in pace mamma» è il messaggio che aveva postato su Instagram, un altro social network, all’indomani della morte. Un messaggio che aveva scatenato un putiferio in rete, che aveva visto in molti scatenarsi e insultarlo prima che cancellasse tutto.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli