Orvieto, agente ferito gravemente in carcere

Il poliziotto e un collega sono stati aggrediti da un giovane detenuto di nazionalità tunisina

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Un’altra aggressione ai danni di agenti della polizia penitenziaria, a distanza di pochi giorni da quella avvenuta all’interno della casa circondariale di Terni. Questa volta l’episodio ha riguardato il carcere di Orvieto, dove venerdì un detenuto di nazionalità tunisina poco più che 20enne ha aggredito due assistenti della Penitenziaria.

Il fatto A riferire l’episodio è il segretario regionale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe, Fabrizio Bonino: «Il detenuto – spiega – al rientro dal passeggio si è rifiutato di sottoporsi alla perquisizione prevista per il reparto di appartenenza e ha aggredito un assistente. Immediato l’intervento di un altro assistente capo che ha impedito il peggio. Il detenuto è stato immobilizzato e non ha riportato lesioni, mentre il collega è stato inviato in ospedale e ha riportato lesioni al braccio destro giudicate guaribili in 20 giorni».

IL SAPPE: «STILLICIDIO CONTINUO»

Precedenti Non è la prima volta che il 20enne tunisino dà in escandescenze: episodi analoghi erano già avvenuti in altri istituti penitenziari della regione, prima del trasferimento a Orvieto avvenuto circa un mese fa. «Il direttore del carcere di Orvieto e il comandante del reparto – afferma Fabrizio Bonino – hanno assicurato sin da subito la massima severità e fermezza nel giudicare e sanzionare l’accaduto, anche e soprattutto in vista della trasformazione della casa di reclusione di Orvieto in istituto a custodia attenuata».

Il direttore «Non tollereremo detenuti che pensano di trasgredire le regole – afferma il direttore del carcere orvietano, Luca Sardella – e soprattutto soggetti che usano violenza nei confronti del personale. Sono solidale e vicino agli assistenti di polizia penitenziaria coinvolti nell’aggressione». Allo stesso modo il segretario regionale del Sappe chiede «interventi durissimi nei confronti dei detenuti violenti» e solidarizza con i colleghi coinvolti e soprattutto con l’assistente che ha riportato le gravi lesioni.

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