Prosegue, al Mancinelli di Orvieto, la rassegna di teatro contemporaneo ‘Visioni di futuro’. Giovedì 26 marzo alle 21, in scena ‘A slow air’ del drammaturgo scozzese David Harrower.
Lo spettacolo è una tipica vicenda familiare intrisa di orgoglio e risentimento, che ha come interpreti Nicola Pannelli e Raffella Tagliabue nei ruoli di Morna e Athol, due fratelli che non si parlano da quattordici anni e che conducono due vite completamente separate. Morna lavora come donna delle pulizie a Edimburgo e passa il tempo bevendo e cercando di capire la mente di suo figlio, il ventenne Joushua. Athol, il fratello maggiore, vive invece vicino a Glasgow Airport con la moglie e due figli. È il proprietario di una ditta di piastrelle ed è orgoglioso dei suoi affari, conquistati con fatica nell’ovest della Scozia.
La vita Nei loro monologhi alternati raccontano la propria vita, l’infanzia e i rapporti con i genitori, facendo emergere sentimenti spesso contrastanti e srotolando accuse, recriminazioni e rimpianti. I ricordi di famiglia e i segreti di fratello e sorella si intrecciano con l’arrivo di Joushua che a sorpresa andrà a trovare lo zio Athol, scatenando una serie di eventi nuovi e sorprendenti.
Il ‘non’ dialogo «Questo testo poetico di Harrower – spiega Giampiero Rappa – ci parla della famiglia con ironia e amore. La mancanza di dialogo tra i due attori in scena rende ancora più umana e autentica l’incapacità di comunicare dei personaggi, che in realtà nella rappresentazione sembrano dialogare molto di più che nel loro passato». Lo spettatore «non può non immedesimarsi nei loro conflitti e nelle loro sofferenze: l’orgoglio che ci separa anche dalle persone amate, la difficoltà del perdono, il sentirsi a volte più estranei in famiglia che con il resto del mondo».