Orvieto: cerebropatia in seguito al parto. Condannati due medici

Assolto il primario. Un’ostetrica aveva optato per il rito abbreviato. I fatti risalgono al 2012

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Un medico, primario della struttura complessa di ostetrica e ginecologia al tempo dei fatti, assolto e a cui verranno liquidati anche gli oneri difensivi. Un’ostetrica che ha definito la propria posizione con le modalità del giudizio abbreviato, versando 14 mila euro. Ed altri due medici, ginecologi, condannati dalla Corte dei Conti dell’Umbria a liquidare 40 mila euro ciascuno. Questa la sentenza emessa nei giorni scorsi dai giudici di via Martiri dei Lager in relazione ad un procedimento in cui era stato contestato un danno erariale di 115 mila euro, pari a quanto liquidato da un’assicurazione a due cittadini – genitori di un piccolo nato con gravi problemi di salute – e quindi rimborsata alla compagnia dall’azienda sanitaria Usl Umbria 2 a titolo di franchigia. Sotto la lente c’era finita la non corretta esecuzione di una procedura di parto avvenuta il 4 marzo del 2012, presso il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale ‘Santa Maria della Stella’ di Orvieto. Il nascituro aveva riportato un’invalidità per asfissia perinatale derivante dal non corretto monitoraggio delle condizioni della madre e del battito fetale, «stante – si legge nella contestazione originaria – l’accertata mancanza di un tracciato cardiotocografico continuo e leggibile, dal mancato rilievo sulla partoriente del sussistente Streptococcus Agalactiae, dal difetto di consenso informato al parto operativo con ventosa ostetrica, dalla omessa esecuzione di parto cesareo e dall’incompleta redazione della cartella clinica, circostanze ritenute tutte imputabili a comportamenti antidoverosi dell’ostetrica e dei tre ginecologi». Alla luce della sentenza, appare plausibile che i due medici condannati a risarcire la Usl Umbria 2 decidano di impugnarla di fronte ad una delle sezioni giurisdizionali centrali d’appello.

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