‘Orvieto Tango Winter’: «Nessun focolaio»

Il sindaco Roberta Tardani comunica la situazione aggiornata in merito al coronavirus e lancia un appello: «Basta strumentalizzazioni»

Condividi questo articolo su

Sono 31 le persone residenti nel comune di Orvieto risultate ad oggi positive al Covid-19 secondo i dati diffusi della Regione Umbria e aggiornati alle ore 8 del 24 marzo. Di queste 22 si trovano presso il proprio domicilio in isolamento contumaciale, disposto con ordinanza sindacale, sotto la sorveglianza dei servizi sanitari.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Non strumentalizzare

«Trovo veramente inopportuno e profondamente scorretto – scrive Roberta Tardani, sindaco di Orvieto – da chi utilizza strumentalmente questa emergenza a fini politici, parlare di scarsa comunicazione alla cittadinanza che sin dal primo giorno viene costantemente e puntualmente informata, per quello che compete l’amministrazione comunale, sull’evolversi della situazione sanitaria senza omettere o nascondere niente. C’è chi, come noi in primis, ha giustamente osservato l’alto numero di persone positive al Covid-19 rispetto alla popolazione. Per questo ho chiesto alle autorità sanitarie competenti un’analisi epidemiologica più approfondita dei casi che ha evidenziato catene di contagio riconducibili a rapporti familiari, amicali e lavorativi».

La ‘questione’ Tango

«Questo perché – spiega – c’è anche chi impropriamente, pure sugli organi di stampa, ha parlato di presunti focolai di contagio. La stessa Usl Umbria 2, tanto per essere chiari, ha specificato che i casi da attribuire a ‘Orvieto Tango Winter’ siano stati due e che non si può parlare di focolaio. A riguardo voglio specificare come contributo di ulteriore chiarezza sulla vicenda che nelle date in cui si è svolta la manifestazione al teatro Mancinelli (21-23 febbraio) non erano ancora state emanate le misure e le limitazioni del Governo per il contenimento della diffusione del Covid-19, entrate in vigore con il decreto legge n. 6 del 23 febbraio 2020 e circoscritte in prima battuta esclusivamente alle aree in cui si erano verificati i contagi».

Ordinanza di isolamento

L’11 marzo scorso «ho emesso un’ordinanza di isolamento contumaciale per un residente del comune di Orvieto – all’epoca secondo caso registrato in città – in base alla segnalazione arrivata dalla Usl Umbria 2 che evidenziava, come possibile origine del contagio di tale soggetto, la partecipazione alla manifestazione in questione alla luce della presenza di ospiti provenienti dal nord Italia. Lo stesso giorno dell’emissione dell’ordinanza, l’amministrazione comunale, che si era già attivata per avere dagli organizzatori la lista dei partecipanti, è stata contattata da alcuni cittadini orvietani che avevano preso parte alla manifestazione, i quali riferivano di trovarsi già in isolamento volontario. A questi è stato quindi indicato di rivolgersi immediatamente alla Usl Umbria 2, fornire la lista dei partecipanti alla manifestazione stessa in possesso degli organizzatori e consentire all’azienda sanitaria di attivare tutte le procedure del caso. La Usl ha quindi contattato e isolato tutti i partecipanti orvietani e ha informato anche le aziende sanitarie di appartenenza degli altri soggetti che avevano preso parte alla manifestazione per adottare tutte le iniziative necessarie».

La situazione dell’ospedale

Riguardo alla situazione dell’ospedale di Orvieto, aggiunge il sindaco, «voglio sottolineare che sono in costante e continuo contatto non solo con i vertici della struttura e dell’azienda sanitaria ma anche con i numerosi medici e operatori che sono impegnati a fronteggiare questa emergenza. Assumendomene la responsabilità, in una intervista dei giorni scorsi avevo anche anticipato che l’annunciata piena funzionalità dell’ospedale sarebbe slittata di qualche giorno, ho più volte richiamato la necessità di informare la cittadinanza e di garantire agli operatori di poter lavorare in sicurezza per loro stessi e per la salute dei pazienti. Oggi l’ospedale opera in situazione di emergenza. Alcuni reparti sono aperti per garantire l’emergenza/urgenza come chirurgia e ortopedia. Si stanno predisponendo – conclude Roberta Tardani – posti letto per la sorveglianza di possibili pazienti affetti da Covid-19 e complessivamente la Regione sta ridefinendo le priorità delle strutture, a partire dalle terapie intensive, perché ci si sta preparando anche in Umbria ad un acuirsi dell’emergenza».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli