Otricoli piange Nevio Bacocco, ‘maestro di vita’ ucciso dal Covid

Dolore anche a Calvi dell’Umbria per la morte dell’insegnante 66enne, ha cresciuto intere generazioni. Il ricordo dei colleghi

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di F.L.

Un «maestro di vita per intere generazioni di ragazzi, plasmati dal suo coinvolgente sorriso e dalle sue battute sempre pronte»: chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene – in tanti, grandi e piccoli – ricorda così Nevio Bacocco, insegnante di Otricoli ucciso prematuramente dal Covid, nella giornata di sabato, a soli 66 anni. Profondo il cordoglio che la notizia della sua scomparsa ha suscitato anche a Calvi dell’Umbria, dove Bacocco – che lascia la moglie Silvana e il figlio Tiziano – insegnava alla scuola primaria, dopo aver lavorato per molti anni in quella della ‘sua’ Otricoli.

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Dolore e memoria

Laureato in lettere alla Sapienza di Roma – è il ritratto tracciato da chi lo piange -, l’insegnamento tra i più piccoli era la sua passione, tanto che pur potendo diventare professore alle scuole medie o superiori ha sempre preferito modellare le menti dei suoi tanto amati alunni alle elementari, appassionandoli alle proprie lezioni in modo simpatico e scherzoso. Gli stessi che ora, diventati grandi, hanno lasciato decine messaggi di ricordo sui social. «Ogni volta che vedo il film l’Attimo fuggente penso che quel professore fosse lui» ha scritto uno di questi ex alunni, paragonandolo al celebre insegnante interpretato da Robin Williams. «Non dimenticherò mai le fantastiche lezioni di inglese, educazione civica, i progetti di educazione stradale che facevamo con te – aggiunge un’altra -. Quanto ci hai voluto bene e quanto eri orgoglioso di noi! E me lo dicevi sempre quando ti incontravo con i tuoi studenti in giro per Calvi, portandomi come esempio. Grazie per quello che hai trasmesso a me ed a generazioni di calvesi e non solo. Grazie perché quello che sono diventata lo devo anche a te… ci mancherai maestro Nevio». Persona molto colta, ma anche estremamente umile, amante della campagna, era conosciuto anche per la sua attività di volontario della protezione civile di Poggio di Otricoli: tante le ronde a cui ha partecipato per la prevenzione degli incendi nei monti della zona. «Non ci resta che piangere – il messaggio di cordoglio del sindaco di Otricoli, Antonio Liberati -. Questo maledetto Covid si è portato via anche Nevio. Io ho perso un fratello, il migliore amico della mia infanzia. Tutti abbiamo perso un maestro… di vita». Dello stesso tenore le parole del primo cittadino di Calvi, Guido Grillini. «Il nostro professore di vita – ha scritto su Facebook -, prima che insegnante di intere generazioni di calvesi, ha smesso di lottare la sua ultima battaglia arrendendosi al vile nemico, che ci priva di un insostituibile amico. Che la terra ti sia lieve».

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Il ricordo degli insegnanti di Calvi dell’Umbria

Le insegnanti e gli insegnanti di Calvi dell’Umbria hanno voluto ricordarlo con un toccante messaggio: «Nevio Bacocco era un amico, un insegnante, un uomo dalle mille risorse. Lui si definiva un contadino – maestro, coltivatore esperto dell’ulivo nel tempo libero, amava a terra, che curava con grande dedizione, e amava la natura. Ma soprattutto amava la scuola. Una persona speciale che ha dedicato la sua vita professionale all’educazione e all’istruzione di intere generazioni di bambine e bambini, ragazze e ragazzi con grande passione e dedizione. Non si sottraeva mai ai suoi impegni con i ragazzi, che trattava con rispetto e con il sorriso. Si dedicava a loro come se fossero stati tutti figli suoi. Li abbracciava con l’affetto di un padre, oltre che di un insegnante empatico. Il suo essere insegnante lo portava a fare lezioni di recupero per prepararli meglio agli esami, ad andare a casa degli alunni per parlare e aiutare i genitori in difficoltà, a battersi per loro contro tutto e contro tutti. Era molto amato dai suoi alunni; quando mancava qualche insegnante e lui li sostituiva, veniva accolto con un boato di felicità. Con i sui ragazzi parlava di tutto, ma ciò che amava di più era la storia, particolarmente quella locale, e era sempre pronto ad affrontare quelle ricerche che per lui avevano sempre un taglio umano. Ricordiamo la sua ultima ricerca quella sui calvesi fucilati dai nazisti dei quali ha raccontato il loro essere uomini, padri, figli, mariti. Nelle sue lezioni andava sempre oltre i libri di testo, amava arricchirle con tutte le immense conoscenze che aveva. Quando era il maestro Nevio insegnava ai bambini le regole del codice della strada e dava loro l’esempio venendo a scuola, quando poteva, in bicicletta con il caschetto. Nevio era una persona curiosa e un po’ genialoide, sempre pronto a brevettare qualcosa di nuovo che poteva utilizzare anche in campagna o nei suoi mille lavori. Ma l’aspetto che i calvesi forse ricordano di più è il suo modo di raccontare la sua vita. Non c’era pranzo, o cena, o cerimonia in cui lui non metteva su il suo show. Cominciava a raccontare gli aneddoti della sua vita accompagnando la narrazione con gestualità e mimesi facciale che lo facevano essere un vero comico, un po’ fantozziano, ma che affascinava chi lo ascoltava. La sua vita era costellata di impegni sociali, sempre pronto a dare il suo contributo, primo fra tutti la Protezione Civile. Persona di elevata onestà intellettuale, ha portato avanti con semplicità e con l’esempio, valori come la solidarietà e il pensiero positivo. Se ne va un pezzo di storia del paese, uomo cordiale, con una grande cultura e una grande capacità di adattarsi ad ogni situazione e a qualsiasi interlocutore avesse davanti. Questo era Nevio».

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