Perugia 1416, il Palio ideato da un 22enne

Iscritto al terzo anno dell’accademia, ha vinto il concorso indetto dall’associazione che organizza la rievocazione e i giochi

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Si chiama Filippo Moroni, 22enne di Castiglione del Lago, iscritto al terzo anno del corso di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, l’artista che ha realizzato il Palio 2018 per la manifestazione Perugia 1416.

L’assessore Severini con abiti a tema

Premio: 500 euro Ha vinto il concorso, riservato agli studenti, indetto dall’associazione, che ha messo in palio 500 euro per il primo classificato. Il drappo verrà consegnato al rione vincitore delle tre competizioni atletico-sportive (lancio del giavellotto, mossa alla torre e corsa al drappo) e del corteo storico, che si terranno nel secondo weekend di giugno per la terza edizione della discussa rievocazione storica che anima il capoluogo in questo periodo.

Il drappo «Bianco, blu, giallo, rosso, verde sono i colori distintivi dei Rioni perugini – spiega Filippo Moroni – e anche delle cinque corpose pennellate che si mescolano e si sovrappongono tra di loro, nel nome della coesione sociale e della sana competizione. Esse si stagliano su un fondo alternato di nero e amaranto tipico degli stendardi medievali. Due lance di colore turchese si incrociano prendendo in diagonale tutto lo spazio possibile innestandosi nei vuoti del colore. Sulla parte superiore dello stendardo una merlatura che evoca la parte più alta della torre medievale»

Il corteo

Severini: «Coinvolgere gli studenti» L’opera è stata presentata da Teresa Severini, presidente dell’associazione nonché assessore comunale alla Cultura, dal presidente dell’accademia Mario Rampini e da David Orsini, membro del consiglio direttivo di Perugia 1416. La giuria era composta da Paolo Belardi, Domenico Ferrera, Massimo Perari, Stefano Mosena e Sergio Occhilupo. «Il connubio con l’Accademia, che tra l’altro è socio fondatore – ha spiegato Teresa Severini – fa sì che gli studenti siano partecipi della manifestazione, dovendo studiare la storia del periodo riferita alla città, ai suoi monumenti. Certo, sarebbe più facile farlo fare ad un artista affermato, anche se poi sarebbe difficile sceglierne uno rispetto ad un altro, ma questo è un modo per coinvolgere i giovani, gli studenti, non necessariamente italiani».

Rampini (Aba): «Così ci apriamo alla città» «L’idea della nostra Accademia – ha sottolineato Rampini – è stata quella di proiettare i nostri studenti sul territorio. Accanto alla didattica, specialmente in campo artistico, è importante che l’esperienza sia fatta sul campo. Siamo contenti di portare avanti, da qualche anno, questa iniziativa. Si tratta di unire, fare un ponte, tra storia e attualità. Un qualcosa che ci tiene legati alle nostre radici, per cui siamo fieri di portare avanti con entusiasmo il progetto, sostenendolo. È una festa della storia, dell’arte, della città, per cui oggi partecipo davvero con piacere».

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