Perugia, approvato il bilancio di previsione

La maggioranza la spunta 21 voti a 10. Scontro Bori-Varasano durante il ricordo di Ilvano Rasimelli

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di M.L.

Con una maggioranza di 21 voti a 10, il consiglio comunale di Perugia ha approvato il bilancio di previsione 2015 e il programma triennale delle opere pubbliche 2015-2017. Un bilancio che muove piu di 433 milioni di euro in sostanziale pareggio; contestato fortemente dall’opposizione nelle scelte, nei contenuti, nella trasparenza e che viene approvato con un disavanzo strutturale di circa 30 milioni di euro.

Visione Positiva La maggioranza si è detta soddisfatta, dopo che un anno fa si erano trovati dinnanzi ad un quadro sconfortante e oggi – dicono – è stato licenziato un bilancio che mira a contenere la spesa, quella cosiddetta improduttiva. Il consigliere Perari parla di «Aprire una fase 2 che non può dimenticare il passato di questo Comune, viziato da una stratificazione decennale che è difficile da scalfire. L’amministrazione spesso era il partito, ora non più». Non proprio in linea il parere del consigliere Camicia che chiede più condivisione con il Consiglio e parla di un bilancio «approvato un po’ in sordina, un pochino anomalo. Anche per la mancanza di discussione nel consiglio e di una vera opposizione, che è un buon segno per il nostro sindaco Romizi che affronta il compito gravoso di rimettere in moto una città allo sbando».

Nessun cambio di rotta
Molto critico il Movimento 5 Stelle attraverso le parole del consigliere Rosetti che accusa la giunta Romizi di mancanza di trasparenza nelle operazione amministrative: «Non abbiamo percepito nessun elemento di rottura nelle politiche della giunta dai vecchi amministratori – sottolinea la Rosetti -. Nessun cambio di rotta che ci abbia mostrato qualcosa di diverso dalla scorsa legislatura. Si è dovuto trovare il modo di pareggiare i conti anche se il bilancio si approverà con un disavanzo tecnico di quasi 30 milioni. Manca anche una reale riorganizzazione del personale così come sottolineato dai revisori».

Opposizione «Questo atto – ha spiegato dal consigliere Pd Miccioni – lascia le stesse tasse ai perugini, in cambio di tagli nei servizi». E anche il consigliere Arcudi sottolinea come «a fronte di questo arretramento sui servizi non ci sia stata nessuna riduzione delle aliquote di Tasi e Imu o della tanto annunciata abolizione, mai avvenuta, di Tosap e tassa di soggiorno».

Bori abbandona Il caso della giornata lo ha sollevato il consigliere Tommaso Bori (Pd) durante il ricordo in aula di Ilvano Rasimelli. Indignato, ha accusato il presidente del consiglio comunale Varasano di aver «volutamente omesso, nel ricordo della sua storia, il suo essere partigiano e essere stato tra i promotori del comitato di liberazione della nostra città». Il consigliere ha poi abbandonato l’aula lasciando ai social network la fine del suo discorso: «Quando ho proposto la censura nei confronti del presidente per la totale mancanza di senso della storia e delle istituzioni, sono stato aggredito e mi è stata tolta la parola con metodi che non ho paura di definire fascisti: per questo ho abbandonato i lavori del consiglio comunale per protesta».

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