Perugia, caso Parione: «Dare subito risposte»

Sulle impalcature che bloccano la via, i consiglieri del Pd Bori e Bistocchi presentano un’interrogazione per chiarire modi e tempi della messa in sicurezza

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Dopo le associazioni e i cittadini, ora si muove anche la politica per cercare di capire quando via del Parione, e i suoi residenti, saranno ‘liberati’ dalle impalcature.

Le impalcature in via del Parione

Le impalcature in via del Parione

Il Pd E’ stata infatti presentata martedì mattina un’interrogazione a risposta orale da parte dei consiglieri del Pd Tommaso Bori e Sarah Bistocchi per conoscere «quali sono le tempistiche per la risoluzione delle criticità attuali della zona suddetta e quale sia la portata reale dei danni subiti dalla zona, a chi spetti farsene carico, come si intende procedere, e se, ad oggi, è già previsto un piano di interventi per la messa in sicurezza e per la riapertura della strada».

Via del Parione La strada, chiusa dallo scorso 11 novembre dopo che a causa di un nubifragio erano caduti alcuni coppi dal tetto dell’ex carcere femminile, era stata transennata su segnalazione dei Vigili del fuoco ma a tutt’oggi risulta ancora chiusa e ‘ingabbiata’ dal momento che il Dipartimento carcerario di Perugia, «a seguito di un sopralluogo, ha annunciato che erano state individuate delle pericolosissime crepe interne, forse anche dovute all’ultimo terremoto, compromettendo la stabilità delle mura dell’ex carcere».

La pianta dell'ex carcere

La pianta dell’ex carcere

Disagio per i residenti L’intera via risulta ancora oggi inagibile alle macchine e difficoltosa da percorrere anche per i pedoni. «Si tratta di una situazione di grande disagio – affermano ancora i consiglieri –  in cui i residenti chiedono di essere informati e di non essere lasciati soli. Non risulta essere stata comunicata, infatti, alcuna informazione, nonostante nell’immediato sembrava essere una situazione risolvibile in poco tempo: i ponteggi di sicurezza dovevano essere rimossi prima di Natale, quando invece non si hanno ancora notizie sulle tempistiche di riapertura o su eventuali lavori di messa in sicurezza».

L’interrogazione Esasperati gli stessi cittadini nei giorni scorsi, anche grazie all’associazione rione Porta Eburnea, hanno cercato di contattare gli uffici comunali per sapere cosa ne sarà di tutta la strada, una delle principali vie d’accesso al centro storico «che rischia la desertificazione urbana e l’impoverimento commerciale. E’ necessario, quindi, risolvere tali criticità nel più breve tempo possibile, garantendo sia la sicurezza per pedoni ed autoveicoli, sia assicurando la riapertura della strada, anche al fine di realizzare l’obiettivo del rilancio del centro storico, difficilmente realizzabile finché perdureranno situazioni di tale disagio in zone così centrali della città». Per questo la giunta dovrà rispondere sulle tempistiche e la reale portata dei danni subiti alla zona, di chi sono le competenze, se dello stato, ad esempio, e se è previsto un piano d’interventi per la messa in sicurezza e la riapertura della strada.

Sui social Intanto, subito dopo l’Epifania, è in programma un’assemblea pubblica con i rappresentanti dell’amministrazione e del Dipartimento carcerario di Perugia, mentre sui social network s’infiamma il dibattito sull’ex carcere femminile che, nelle intenzioni della Regione, dovrebbe ospitare la cittadella giudiziaria. «E se invece della Cittadella Giudiziaria al posto dell’ex carcere ci facessimo un bellissimo giardino e parco urbano – magari con orti e spazi bio – che rilanciasse la città e il quartiere di Porta Eburnea dopo tanti decenni di prigionismo e giustizialismo? Una vera ‘open city’ che non ricalchi il modernismo Monteluce. Chi è disponibile a realizzare un progetto architettonico molto meno costoso?» è la domanda che pone Roberto Biselli, uno dei tanti cittadini ‘imprigionati’ da mesi in via del Parione.

Nuovo centro commerciale Un’idea che piace, anche se sembra poco realizzabile dal momento che la struttura è di proprietà dello stato e i finanziamenti sono dunque legati alla destinazione d’uso della stessa. E interviene anche il consigliere comunale in quota Nuovo centro destra Emanuele Scarponi: «Quello che invece deve fare l’amministrazione a mio parere é quello di pensare già adesso cosa fare dei contenitori che si andranno a svuotare, in particolare il palazzo delle poste (proprietà cassa e deposito prestiti) e del palazzo del tribunale penale (proprietà del comune) potrebbe essere interessante fare un centro commerciale. Ho chiesto anche agli assessori competenti di valutare se sia possibile connettere sotto terra i due stabili creando sotto via Baglioni una specie di galleria».

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