Perugia, cyberbullismo: ecco come affrontarlo

L’iniziativa ‘Una vita da social’ è stata promossa dalla polizia di Stato

Condividi questo articolo su

di Ros. Par.

«Ragazzi attenti all’uso che fate dei social network e delle parole che usate, ogni espressione ha un suo peso». È stato questo il messaggio lanciato dal Capitini agli studenti che, nella mattinata di martedì, hanno partecipato all’iniziativa ‘Una vita da social’, alla sua seconda edizione, organizzata dalla polizia di Stato, in collaborazione con Baci perugina.

Scopo Come ha sottolineato lo stesso questore di Perugia, Carmelo Gugliotta, l’intento è di far capire ai ragazzi «con un linguaggio chiaro e diretto, simile al loro, che a volte una parola e un gesto possono fare molto male. Oltre che ad informare gli utenti ed in particolare i giovani e i loro familiari sui rischi connessi all’uso del web e dei social network e come limitarli». La giornata, infatti, è iniziata proprio con uno spettacolo teatrale ‘Like-Storie di vita online’, il cui obiettivo è di prevenire episodi di cyberbullismo, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della ‘parola’.

La rappresentazione teatrale Racconta la drammatica storia di Andrea, un quattordicenne romano, che si tolse la vita all’interno della propria abitazione, nel novembre del 2012. Andrea non è un nome di fantasia e fu vittima di cyberbullismo. E lo spettacolo si ispira alla sua triste storia. Soltanto dopo la sua morte, infatti, la famiglia scoprì che Andrea era stato vittima, tramite facebook, di pesanti attacchi: fu accusato di essere gay e l’appellativo con cui si rivolgevano a lui era ‘il ragazzo dai pantaloni rosa’. Pantaloni che lui non voleva buttare, nonostante per sbaglio si scolorirono in lavatrice. Autore dello spettacolo Luca Pagliari, che ha cercato di far capire l’importanza delle parole in tutte le sue sfumature – attraverso filmati, letture, musiche e la testimonianza della mamma di Andrea – e sul senso profondo della diversità.

Talk show A seguire sono intervenuti i rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno interagito con i ragazzi, i quali hanno chiesto, tra le varie domande, come si fa a capire che si ha a che fare con un falso profilo, come denunciare gli atti di cyberbullismo e cosa fa la polizia e quali sono i suoi strumenti per intervenire. «Questa ulteriore iniziativa ha lo scopo di far riflettere gli adolescenti sulla drammaticità delle conseguenze generate da comportamenti di cyberbullismo e di prevaricazioni in genere – ha detto Anna Lisa Lillini, dirigente del compartimento polizia postale e delle comunicazioni per l’Umbria -, nonché sull’importanza dell’uscire allo scoperto, segnalando i soprusi subìti, potendo contare su amici, genitori, insegnanti e forze dell’ordine».

Prevenzione Da parte della scuola, ma anche dalla polizia postale che vigila anche sui comportamenti all’interno del web. A questo proposito, il Miur ha attivato il portale ‘Smonta il bullo’, (http://www.smontailbullo.it/webi/), punto di riferimento per prendere spunto per azioni di contenimento e contrasto del fenomeno. I ragazzi vittime di cyberbullismo possono rivolgersi al numero verde 800090335, chiamare direttamente il 113, andare sul sito del commissariato di pubblica sicurezza online dove possono fare segnalazioni o denunciare.

L’iniziativa collaterale Baci Perugina ha coinvolto gli studenti distribuendo un maxi-cartiglio dove hanno potuto scrivere il proprio personale messaggio d’amore contro il cyberbullismo. L’obiettivo è di realizzare una grande scatola ad hoc, i cui cioccolatini conterranno cartigli col messaggio d’amore più bello e significativo, scelto da Baci Perugina, da regalare alla classe dello studente autore della frase.

A livello nazionale Trecento i casi di cyberbullismo segnalati alla polizia postale e delle comunicazioni nel 2014, il doppio dell’anno precedente. Ventotto i minorenni denunciati all’autorità giudiziaria per aver diffuso immagini pedopornografiche sul web (5), ingiuriato (5), minacciato (7), diffamato (19), molestato coetanei (5) e per furto di identità digitale (13) usando i nuovi media. Mentre, le denunce che hanno avuto vittime minorenni sono state 317, di cui 67 per diffamazione, 46 per ingiurie, 47 per minacce, 29 per molestie, 102 per furto di identità e 26 per diffusione di materiale pedopornografico. Un fenomeno quello del cyberbullismo in aumento e che è necessario prevenire, informando gli adolescenti verso un uso corretto e consapevole del web e dei

Prossime tappe Il tour teatrale farà tappa anche in altre città italiane, Senigallia, Torino, Roma, Firenze, Palermo, Padova, Ravenna e Bari.

Twitter @Ros812007

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli