di P.C.
I tecnici della Soprintendenza si metteranno al lavoro in questi giorni per rimettere a posto i pezzi della fontanella dei Giardini Carducci, distrutta domenica sera. Il lavoro certosino di ricomposizione non servirà ovviamente a ripristinare il manufatto, ma ad avere un modello in dimensioni reali cui ispirarsi per la realizzazione di una nuova fontana.
Il post di Fioroni
Il post di Fioroni L’anticipazione arriva direttamente da Michele Fioroni, assessore all’arredo urbano del Comune di Perugia, che ha preso a cuore la storia della fontanella e in queste ore ha pubblicato su Facebook un post molto sentito: «Forse ha uno scarso valore storico monumentale ma quella semplice fontana è un pezzo di storia pedagogica della nostra città. Intere generazioni di bambini si sono abbeverati a quella fonte e alzi la mano chi, per una volta, e non solo i nostri piccoli, non ha otturato il rubinetto d’uscita dell’acqua per vederla zampillare ancora più forte e alta».
Ecco com’era la fontanella
Così com’era «Mi auguro possa venire ripristinata totalmente e sarà mia premura occuparmi che ciò avvenga con rapidità», ha poi promesso Fioroni, confermando a umbriaOn che le procedure sono già avviate. Bisogna capire bene quali materiali servano, quali fossero precisamente le dimensioni, per poterla ricostruire esattamente com’era. Ecco perché si è pensato di partire dall’originale, rimettendo insieme i pezzi lasciati sul selciato domenica sera. L’iter sarà seguito direttamente dalla Soprintendenza, in accordo con i tecnici del Comune.
Non è rimasto più nulla
Manovra azzardata A Perugia è l’argomento del giorno, soprattutto sui social, dove per ore si sono rincorse versioni contrastanti su quanto è accaduto domenica sera: all’inizio si parlava di vandali, poi è emersa la verità, confermata anche dagli agenti della Polizia Municipale: la fontanella dei Giardini Carducci è stata distrutta da una signora che faceva manovra col suo furgoncino, dopo aver sistemato i prodotti che erano esposti sulla sua bancarella al mercatino dell’usato di San Costanzo. A pagare le spese sarà l’assicurazione.
L’originale era in bronzo Intanto emergono dettagli sulle origini della fontana. Pare che la versione originaria fosse in bronzo e in una posizione diversa rispetto a dov’era fino a quando è stata buttata giù. Probabilmente più vicino agli alberi, ma su questo le versioni sono discordanti. Sembra chiaro invece che la sua copia in marmo abbia all’incirca 60 anni, quindi relativamente giovane e di valore non elevatissimo. Una notizia che farà sicuramente piacere al perito dell’assicurazione.
