Perugia, Monteluce: sogni e progetti

Start up, innovazione e imprese giovanili. Affollatissimo incontro a Sant’Erminio per immaginare il futuro dell’area dell’ex ospedale riqualificata un anno fa

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L.P.

Un quartiere che continua a crescere, grazie anche ai tanti studenti universitari che vi risiedono, un quartiere che torna a immaginare un nuovo sviluppo.

Il tavolo dei relatori

Il tavolo dei relatori

L’incontro E’ questo il filo conduttore del ‘Discorso sulla città’ che si è tenuto venerdì sera al circolo Pd Raffaele Rossi di Sant’Erminio. Un incontro, ‘Nuova Monteluce tra sfide e opportunità’, fortemente voluto dalla consigliera comunale Sarah Bistocchi che ha moderato i vari interventi assieme a Enrico Menichetti e che ha visto una grandissima partecipazione tra i cittadini del quartiere e dell’intera città. Presente anche l’assessore regionale Antonio Bartolini con delega all’innovazione e all’Agenda digitale. Assente tutta la maggioranza al governo della città.

Un quartiere, quello di Monteluce, che può segnare il passo e far ripartire tutta la città dopo il progetto di riqualificazione dell’area dell’ex ospedale avvenuta ormai un anno fa e che ha visto il Fondo Umbria, fondo immobiliare gestito da Bnp Paribas, al 70 per cento di Regione e Università, realizzare residenze per studenti, attività commerciali, come bar e palestra, uffici e strutture socio sanitarie. Un quartiere che non dimentica la sua storia, l’ex monastero e la cappella sono infatti rimasti intatti, ma che guarda avanti con un progetto di valorizzazione e innovazione che vuole diventare modello di integrazione tra gli studenti, tanti quelli cinesi che si sono insediati a Monteluce, e la città.

Monteluce

Il circolo Pd di Sant’Erminio

I problemi, di certo, non mancano. Appartamenti sfitti, saracinesche abbassate per via di una crisi che ha massacrato il tessuto imprenditoriale locale, impossibilità per i giovani di innovare e fare impresa. Eppure su Montaluce sono in tanti a puntarci. Lo farà sicuramente l’università, come ha detto il commissario straordinario dell’Adisu Maurizio Oliviero ricordando come entro il prossimo anno verranno messi a disposizione degli studenti due nuovi complessi, uno abitativo l’altro per l’innovazione. Ci saranno 180 posti letto per gli universitari e ci sarà anche spazio per un coworking, dove i giovani potranno sperimentare nuove forme di ecomonia, lanciare startup e fare impresa. Ne è convinto anche Antonio Bartolini che ha assicurato che proprio a Monteluce verrà trasferito il consorzio Umbria Digitale.

Start up E proprio sull’innovazione puntano anche i docenti universitari che sono intervenuti al dibattito, come il docente di finanziamenti di impresa a Economia Loris Nadotti, il professore di economia Luca Ferrucci e il professore di ingegneria Paolo Belardi. Per tutti, immaginare giovani che fanno impresa è un sogno possibile, soprattutto a Monteluce. «Il luogo adatto – ha detto Oliviero – per ripensare sviluppo urbano e favorire nuove attività produttive». Sembra ormai abbandonata l’idea di un campus universitario per studenti cinesi, come un tempo sostenuto dal Rettore dell’Università per stranieri Giovanni Paciullo, e allora ecco che tornare a investire sulla ricerca sembra l’unica via per invertire la tendenza. «In Italia in media uno studente universitario costa, alla propria famiglia, diecimila euro l’anno – ha detto Ferrucci – non possiamo fermare il futuro che guarda dritto all’innovazione e alle start up».

Innovazione «L’impegno paga, sempre» dice Sarah Bistocchi a conclusione dell’iniziativa, soddisfatta per la presenza di tantissima gente, non solo del partito, ma proprio dal territorio. «L’idea era quella di tornare a fare un discorso sulla città, parafrasando Raffaele Rossi, perché Monteluce può essere il simbolo di una città che ha scelto di cambiare, senza paura e senza rimpianto. E la risposta del quartiere c’è stata». Così come ci vuole essere anche la risposta della Regione, confermata dalle parole dell’assessore Bartolini che ha assicurato che dei 56 milioni di euro che arriveranno per la banda ultralarga, 30 saranno destinati ai laboratori d’innovazione del consorzio Umbria Digitale.

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