Perugia, morta dopo l’intervento all’anca: ‘focus’ sull’anestesia

Dalle prime risultanze dell’esame autoptico, l’operazione sarebbe stata correttamente eseguita. Dubbi sulla procedura anestesiologica

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È stata eseguita sabato dal medico legale incaricato dalla procura di Perugia, Sergio Scalise Pantuso, l’autopsia sulla salma della 79enne di Foligno, morta lo scorso 10 maggio a seguito delle complicanze subentrate durante l’esecuzione di un intervento chirurgico all’anca presso una clinica privata di Perugia. Come riporta il quotidiano ‘Il Messaggero‘ con un articolo a firma di Egle Priolo, a seguito dei primi elementi emersi con l’esame autoptico, l’attenzione degli inquirenti – l’indagine è condotta dal pm Manuela Comodi – sarebbe destinata a concentrarsi sull’anestesia a cui l’anziana è stata sottoposta. Non sarebbero state infatti riscontrate ‘criticità’ relative agli aspetti tecnici dell’intervento chirurgico, che sarebbe stato correttamente eseguito. Viceversa i dubbi sarebbero focalizzati sull’anestesia, lungo l’intera procedura che va dalla preparazione alla somministrazione. All’autopsia erano presenti anche i medici legali incaricati dai familiari dell’anziana e dai due medici – entrambi della clinica privata perugina – coinvolti nell’intervento chirurgico. Alla luce delle testimonianze, della cartella clinica e, ovviamente, delle risultanze della consulenza del dottor Pantuso, l’autorità giudiziaria deciderà quale direzione intraprendere sul piano investigativo, se estendere ulteriormente il campo – e quindi gli indagati – o concentrarsi sugli aspetti ritenuti centrali.

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