Perugia, nuova ‘vita’ per San Domenico

Restauro terminato al complesso monumentale. Marini: «Un gioiello restituito a Perugia e all’Umbria»

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Il complesso monumentale di San Domenico, che da poco ha visto concludersi i lavori di restauro, ha ospitato venerdì pomeriggio un convegno sul tema de ‘La basilica e il campanile di San Domenico’. «Un gioiello restituito a Perugia e all’Umbria», il commento della presidente della Regione Catiuscia Marini, presente all’appuntamento.

complesso san domenico (2)Il risanamento Nel corso degli ultimi anni sono stati risanati – finanziamenti della regione, del ministero dei beni culturali e della comunità dei frati domenicani – i tetti dell’ala conventuale, la volta e i tetti di una parte del palazzo dell’Inquisizione, la loggetta verso il cortile comune con le ‘ex scuderie’, la sacrestia, il transetto, la navata destra e quella sinistra della basilica, la quasi totalità del percorso delle ‘soffitte’ di San Domenico (l’intercapedine venutasi a creare dopo i lavori di rifacimento a seguito del crollo del 1614) e la vetrata istoriata. L’ultima parte dei lavori ha riguardato il campanile della basilica.

Perugia, san Domenico

Perugia, san Domenico

Basilica e campanile Per il restauro della basilica e del campanile la Regione Umbria ha erogato complessivamente, dal 2001 ad oggi, per vari interventi di sistemazione della stessa basilica e del campanile a seguito del sisma del 1997, quasi 3,5 milioni di euro: quasi 2 milioni di euro per il campanile, 1,5 per la sistemazione dei tetti della basilica.

Perugia, san Domenico

Perugia, san Domenico

Bellezza unica «È sempre un emozione particolare – le parole della Marini – visitare questi luoghi. Soprattutto adesso che il restauro ha restituito alla città ed all’intera regione un complesso monumentale di unica bellezza e di grandissimo significato religioso e culturale. Siamo veramente contenti di aver contribuito a questa grande opera e dunque di poterla restituire alla fruizione di tutti i cittadini di Perugia e dell’Umbria ed ai numerosi turisti e fedeli che vengono in visita in questi luoghi che rappresentano veramente una parte importante della storia culturale e religiosa del nostro territorio».

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