Perugia, orgoglio Grifo per Nocchi e Casale

Il portiere arriva dalla Juve, il difensore è in ritiro dai primissimi giorni. Entrambi, felici di essere qui, lavoreranno per farsi trovare pronti in caso di necessità

Condividi questo articolo su

Non ce ne vogliano i due nuovi acquisti, ma l’attenzione di tutti i tifosi era talmente concentrata sugli ultimi colpi di calciomercato del Perugia, che la presentazione di Nicolò Casale e Timothy Nocchi – giovanissimo difensore e portiere di riserva del Grifo – è passata in secondo piano. La conferenza è stata interessante, con diversi spunti.

NOCCHI E CASALE IN CONFERENZA STAMPA – VIDEO

Nocchi: «Perugia, un orgoglio» «Una grande opportunità, un orgoglio – questo è Perugia per Nocchi – non pensavo di tornare così presto in serie B. Per me è motivo di orgoglio e voglio di mostrare che posso starci. Certo, c’è Antonio (Rosati) che è un gran portiere, io penso solo ad allenarmi bene per dimostrare alla società che ha fatto la scelta giusta».

Nocchi, alti e bassi «Mi hanno soprannominato Batman ai tempi della Carrarese, uno dei miei anni migliori, come quello a Castellammare di Stabia. Poi, un po’ le pressioni un po’ gli infortuni mi hanno un po’ limitato. Mi sono rimesso in gioco in serie C e sono contento di avere ora questa opportunità. Sono orgoglioso di essere a Perugia, dove arrivo con altra maturità e spero di poter far bene».

Le chiacchierate con Chiellini «Non so dire che tipo di portiere sono – dice l’ex Juve – ogni portiere ha le sue caratteristiche: mi piace l’elasticità di Julio Cesar o il senso della posizione di Neuer. Poi, sull’aspetto tattico non mi esprimo: mi limito a parare quando arriva un tiro. Nelle giovanili della Juve ho avuto modo di allenarmi con grandi campioni. Ricordo i viaggi con Chiellini, tornando a Livorno da Torino. Una bella emozione».

Casale: «Modello Bonucci» «Non pensavo di avere subito questa opportunità – dice il giovane difensore di proprietà del Verona – ho avuto la fortuna di allenarmi con la prima squadra lo scorso anno, conoscendo calciatori di livello. Questa è la prima esperienza lontano da casa. I compagni mi aiutano tanto. Credo che sia la piazza giusta per crescere. Mi ispiro a Bonucci, mi piace come interpreta il ruolo».

A sinistra proprio no «Il mio ruolo è centrale – dice candidamente Casale – ma per esigenze della squadra posso fare anche il terzino. Certo, un terzino non di spinta. Magari per me sarebbe più semplice giocare a destra che a sinistra». Insomma, pur col massimo rispetto nei confronti delle scelte tecnico-tattiche di Giunti, Casale sembra defilarsi dal gruppone degli ‘adattabili’.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli