Perugia: «Provincia occupata ad oltranza»

Clamorosa forma di protesta degli agenti della polizia provinciale, che vogliono avere elementi certi sui quali ragionare

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di L.P.

Non si muoveranno finchè Mismetti non li riceverà. E’ questa la dura presa di posizione da parte dei 94 dipendenti della polizia provinciale di Perugia che martedì pomeriggio hanno occupato, neanche troppo simbolicamente, la sala del consiglio in Provincia.

Assemblea La decisione è stata presa dopo un’assemblea, l’ennesima, da parte dell’intero corpo di polizia provinciale. Ora si pensa a fare i turni per presidiare notte e giorno la sala e aspettare che il presidente dell’ente, Nando Mismetti, decida di incontrare i lavoratori giovedì prossimo, nel corso di un’altra assemblea alla quale parteciperà anche il presidente dell’Anci regionale Francesco De Rebotti. L’invito è stato esteso anche all’assessore regionale alle riforme Antonio Bartolini.

L’INTERVISTA A SAMANTHA CITTI – IL VIDEO

Sindacati «Il presidio – spiegano Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl – è stato votato dalla maggioranza dei presenti a fronte di una situazione d’incertezza e di stallo che si è venuta a creare a seguito dell’assenza di interlocutori che siano in grado di dare risposte sulle questioni relative alla ricollocazione del personale della polizia provinciale e soprattutto sulla gestione dei servizi resi al cittadino».

Il corpo Creata nel 1998 dalle ex guardie ittiche venatorie, la polizia provinciale si è sempre occupata della tutela dell’ambiente e dei rifiuti poi anche dell’ordine pubblico e del codice della strada. Con la riforma Del Rio anche loro dovranno essere riassorbiti nei vari enti locali, ma ancora nessuno ha saputo spiegare se saranno dislocati nei comuni, negli uffici della regione o quanti saranno gli esuberi. «Noi continuiamo a svolgere le nostre funzioni come prima – dice Samantha Citti – continuiamo a lavorare nonostante l’incertezza. Ma se entro dicembre non prendono una qualche decisione potremo essere trasferiti chissà dove, in qualsiasi comune italiano».

Futuro incerto A differenza che in altre regioni, come il Veneto o la Lombardia, la Regione Umbria non ha ancora una soluzione in mano per l’assorbimento del corpo. «Altrove hanno pensato prima alla polizia provinciale e poi agli altri dipendenti – dicono – qui invece noi non sappiamo che fine faremo. Finché la Provincia non sistema i conti ci hanno detto che la Regione non si può occupare di noi». Tra loro c’è chi a casa ha moglie e figli e comunque hanno deciso di fare i turni per presidiare il palazzo pure di notte. I malumori per come vengono spesi, in altri settori, i soldi pubblici serpeggiano tra gli appartenenti al corpo. «Non ce ne andremo finché non avremo una risposta. Ecco come ci trattano dopo anni di onorato servizio».

 

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