Perugia, revoca Arcudi arriva la richiesta

Protocollato il documento, entro la prima decade di gennaio si andrà in consiglio. A meno che…

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di P.C.

Il gruppo del Partito Democratico, quello di Rete Civica Giubilei e di Idee Persone Perugia hanno depositato la richiesta di revoca del presidente del consiglio comunale di Perugia, Nilo Arcudi, già annunciata durante la scorsa seduta del consiglio. Ciò di fatto obbligherà l’amministrazione a tornare sull’argomento in una nuova seduta dell’assemblea, alla prima occasione utile. A meno che non sia lo stesso Arcudi ad anticipare tutti, rassegnando le proprie dimissioni; ipotesi non peregrina.

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La richiesta

«Per mettere in sicurezza l’intero consiglio comunale e tutelare la dignità del ruolo di presidente dell’assemblea – scrivono in una nota – abbiamo chiesto già due settimane fa ad Arcudi di fare un passo indietro, spontaneamente e responsabilmente. Non avendo avuto alcun tipo di riscontro, ci vediamo costretti a presentare e a depositare una proposta di revoca».

«Non possono esserci dubbi»

Le opposizioni chiedono ‘massima chiarezza’ su un tema così delicato: «Nessun cittadino deve avere il minimo dubbio sul fatto che le Istituzioni stiano facendo tutto il possibile. È infatti una questione di opportunità politica a garanzia della massima assise cittadina».

Ora subito il consiglio

La proposta di revoca – recita il regolamento – deve essere messa in discussione non prima di tre giorni e non oltre dieci giorni dalla sua presentazione. Si può quindi ipotizzare la convocazione di un consiglio comunale già nei primi giorni del 2020 o tuttalpiù nei giorni immediatamente successivi all’Epifania., ipotizzando così un consiglio comunale sul tema subito dopo le feste. Ricordiamo che sul tema c’è la richiesta di un consiglio grande, per coinvolgere i cittadini nel dibattito: «Quanto emerso nelle ultime settimane, obbliga la società umbra e ancor più le sue istituzioni a prenderne consapevolezza, a porvi resistenza, e a mettere in campo tutte le azioni possibili per tutelare e mettere in sicurezza la dignità delle Istituzioni e della città tutta».

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