Perugia, serve sangue: appello dell’Avis

Trasfusioni a rischio se il trend non sarà invertito: messaggi strazianti dei malati di leucemia che rischiano di dover interrompere cure da cui dipendono le loro vite

Condividi questo articolo su

Il messaggio sul cellulare arriva a sera inoltrata, in quella fascia oraria in cui se ti arriva un messaggio c’è da preoccuparsi. Il testo è semplice e diretto: «Ciao, serve sangue. C’è bisogno di te, di tutti». A scrivere Fabrizio Rasimelli, presidente Avis di Perugia.

Trasfusioni a rischio Il presidente preferisce non fare nomi, ma riferisce di appelli strazianti da parte di pazienti leucemici. Se non cambieranno le cose, nei prossimi giorni ci saranno situazioni drammatiche: non si potranno fare trasfusioni, addirittura potrebbero essere a rischio anche le operazioni. Per questo il messaggio, per questo l’appello a tutti i donatori abituali e magari a quelli che vorrebbero diventarlo: servono donazioni di sangue. Di tutti i gruppi. L’invito è quello di recarsi di mattina al centro trasfusionale dell’ospedale ‘Silvestrini’ (sempre utile avvertire prima, al numero 3357908343). Ricordiamo che a chi dona è garantito il permesso dal lavoro.

ANCHE TERNI IN DIFFICOLTA’: SERVE SANGUE GRUPPO ZERO

Come si dona Accettazione aperta dal lunedì al sabato (e la terza domenica del mese) dalle 8 alle 11, poi le donazioni continueranno anche oltre, ma dopo le 11 non è più possibile accedere, per consentire agli infermieri e ai medici di effettuare con la necessaria attenzione le procedure di preparazione alla donazione: compilato il questionario di autovalutazione (nel quale l’aspirante donatore dichiara patologie pregresse e stile di vita) c’è l’analisi dell’emocromo effettuata con un piccolo prelievo di sangue, per stabilire il gruppo sanguigno e valutare se il sangue può essere donato. Dopodiché il medico effettuerà una visita, che prevede anche la misurazione della pressione, per capire se la persona può donare. Se tutto sarà in regola si potrà poi accedere alla sala donazioni.

Il prelievo La donazione vera e propria, quella con l’ago in vena per intenderci, dura meno di dieci minuti. È allietata dalla musica di sottofondo e dalle materne attenzioni del personale ospedaliero e dei volontari Avis. Il donatore ha diritto ad una giornata di riposo dal lavoro e a una ricca colazione, offerta da Avis. Un modo per recuperare energie (soprattutto liquidi: importante bere prima e dopo) e per gratificare moralmente i donatori. Contrariamente a quanto si sia sempre pensato, non è vietato mangiare: concessa una leggera colazione, possibilmente senza esagerare con gli zuccheri.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli