Terni, allarme Avis: «Donazioni scarse»

Nuovo appello del presidente Fratini: «Scorte del gruppo zero positivo sotto il livello di guardia, situazione grave. Dal 2016 continue difficoltà»

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«Le scorte di sangue del gruppo zero positivo sono sotto il livello di guardia, è una situazione particolarmente grave perché la carenza si sta verificando in tutta Italia». Ancora emergenza sangue all’ospedale di Terni e Patrizio Fratini, presidente dell’Avis comunale, lancia l’ennesimo appello: «Assolutamente necessario che, da mercoledì mattina e nei prossimi giorni, chi ha questo gruppo sanguigno ed è in condizioni di donare, si rechi presso il Centro prelievi dell’azienda ospedaliera e negli altri centri prelievi degli ospedali della provincia. Facciamo affidamento sul senso di responsabilità dei donatori e dei cittadini tutti».

Patrizio Fratini

Donazioni e periodo nero Periodo d’emergenza – iniziato nel 2016 – nonostante l’aumento di soci e di donazioni negli ultimi anni. Questo il sunto dell’Avis in riferimento alla sintesi d’attività nel periodo 2013-2016: all’oratorio della parrocchia di San Giovanni Bosco si è infatti tenuta l’assemblea annuale per fare il punto della situazione. Nei quattro anni presi in considerazione il numero di donatori è passato da 1953 a 2360 (+20%), mentre le donazioni sono passate da 2620 a 2696 (+3%). Picco massimo toccato nel 2015 con 2977.

La crisi Il 2016 è stato invece un anno più che complicato: «Si è rivelato – il commento di Fratini – particolarmente difficile. La carenza di sangue, escluse le settimane successive al terribile sisma del 24 agosto, è stata pressoché costante. Gli appelli, le mail, le chiamate non sono stati sufficienti ad evitare un calo secco di 281 donazioni rispetto al 2015, pari a quasi il 10%. Per la prima volta la carenza di sangue si è fatta sentire anche a livello regionale e nazionale. Le difficoltà sono continuate anche nei primi due mesi del 2017».

Il ‘Santa Maria’ di Terni

Le cause Secondo il presidente dell’Avis, alla base dei numeri negativi, c’è «l’invecchiamento della popolazione, le nuove norme più rigide per l’accertamento dell’idoneità dei donatori entrate in vigore dal 2016 che hanno causato un allungamento dei tempi di attesa e una particolare difficoltà che si riscontra nella nostra città ad avere un numero sufficiente di donatori periodici, motivati e consapevoli di svolgere un fondamentale è insostituibile servizio sociale».

Iscritti ‘fantasma’ In tal senso Fratini va più a fondo: «Lo scorso anno – conclude – quasi 1000 nostri iscritti non hanno fatto neanche una donazione». Tra un appello e l’altro l’Avis ha rinnovato gli organismi sociali, nominando il consiglio direttivo e il collegio dei revisori dei conti: alla prima riunione – cinque i nuovi membri – saranno nominati il presidente, il vice, il segretario e il tesoriere.

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