Suarez interrogato con l’interprete ammette: conosceva le domande

L’attaccante uruguagio, al centro del terremoto che ha investito l’università per Stranieri di Perugia, avrebbe ammesso di essere stato aiutato a superare l’esame

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Luis Suarez, l’attaccante uruguagio ora in forza all’Atletico Madrid, è stato sentito dai pubblici ministeri di Perugia che indagano sul suo esame di italiano all’Università per Stranieri di Perugia per ottenere la cittadinanza.

IL CASO SUAREZ (ARCHIVIO UMBRIAON.IT)

Colloquio in videoconferenza

Il calciatore – riportano le agenzie di stampa – è stato ascoltato in videoconferenza come persona informata sui fatti insieme al suo manager. Il colloquio è stato organizzato nell’ambito di una rogatoria internazionale avviata dalla procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone. Sul contenuto della deposizione viene mantenuto il totale riserbo, ma secondo quanto filtra sarebbe stata comunque particolarmente interessante per gli inquirenti. Il calciatore, in presenza del proprio avvocato e che ha riferito in lingua spagnola con la mediazione di un interprete, avrebbe ammesso di aver conosciuto in anticipo i contenuti delle domande dell’esame che ha scatenato il terremoto, fino alle recenti dimissioni della rettrice dell’università per Stranieri, Grego Bolli.

Il coinvolgimento della Juventus

Il superamento dell’esame di italiano sarebbe servito al calciatore per poter ottenere la cittadinanza italiana: Suarez ne ha diritto perché è italiana la moglie, nipote di friulani, e sono cittadini italiani anche i suoi figli. Lui non l’aveva mai chiesta, ma con il vincolo di un massimo di due extracomunitari per squadra, nella Serie A, diventava fondamentale ottenerla. Ricordiamo che in quei giorni si parlava di fitti colloqui fra la Juventus e l’entourage del calciatore e si sospettava – già il giorno dell’esame (all’esterno dell’ateneo e all’aeroporto c’erano molti tifosi della Juventus) – che vi fosse un interesse della società bianconera a far sostenere l’esame al calciatore. Nelle ultime settimane, sono stati iscritti nel registro degli indagati il direttore dell’area sportiva e chief football officer Fabio Paratici e l’avvocato della Juve, Luigi Chiappero. Il gip di Perugia ha sospeso per otto mesi la rettrice Giuliana Grego Bolli (che poi si è dimessa), il direttore generale Simone Olivieri e due professori.

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